Secondo quanto emerge dal paddock di Austin, la FIA avrebbe proposto una sanzione a Red Bull, che tuttavia la ritiene eccessiva.

Continua ad evolversi la situazione che riguarda il caso-budget cap, che vede protagoniste la Red Bull e la FIA. Dopo che la scuderia di Milton Keynes è stata colta ad aver violato il limite di spesa nella stagione 2021, infatti, è ancora in corso il processo decisionale che porterà all’inevitabile imposizione di una sanzione sportiva. La mancanza di chiarezza del regolamento e l’incognita legata all’entità della violazione (classificata semplicemente come ‘minor overspend breach‘) rendono difficilmente prevedibile quale penalità sarà imposta, dato che la Federazione ha a disposizione una miriade di possibili sanzioni. Nelle ultime ore, però, pare che qualcosa si stia muovendo.

Diverse testate, tra cui Auto Motor und Sport, riportano infatti che la FIA avrebbe proposto, in linea con quanto prevede il Regolamento Finanziario (Art. 6.28 Art. 6.32), una sanzione a Red Bull, che adesso deve decidere se accettare o rifiutare. Nel primo caso, la scuderia di Milton Keynes rinuncerebbe alla possibilità di fare ricorso, e la questione, a meno di proteste da parte dei team rivali, si chiuderebbe lì. Qualora la Red Bull rifiutasse, invece, la palla passerebbe al Cost Cap Adjucation Panel, un ente indipendente che dovrebbe valutare il caso ed eventualmente imporre la sanzione che ritiene più appropriata. E proprio questo secondo scenario parrebbe, al momento, il più realistico, poiché il team anglo-austriaco riterrebbe eccessiva la penalità proposta dalla Federazione.

Le voci che circolano nel paddock di Austin parlano infatti di una doppia sanzione: una multa (la cui entità potrebbe essere scalata dal budget cap della prossima stagione) e, soprattutto, un’enorme riduzione (si parla del 25%) del tempo disponibile in galleria del vento nel 2023. Si tratta solo in apparenza di una penalità lieve: seguendo lo schema a piramide delle Aerodynamic Testing Restrictions, in seguito alla sanzione la Red Bull potrebbe effettuare appena 18 sessioni a settimana (45% del valore di riferimento, ossia 40 run settimanali), contro le 30 della Ferrari (75%) e le 32 della Mercedes (80%). Ciò avrebbe inevitabili conseguenze sui progetti 2023 e 2024 per la scuderia di Milton Keynes, che dunque potrebbe perdere il vantaggio accumulato illegalmente nel 2021 e nel 2022. Proprio per questo Christian Horner e il resto del team anglo-austriaco sarebbero riluttanti ad accettare questa sanzione.

Foto: Alessandro Martellotta per newsf1.it

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