Nonostante il matrimonio con Red Bull sia saltato, Porsche sta dialogando con altre scuderie in ottica 2026.

Fino a poche settimane fa l’accordo tra Red Bull e Porsche per formare una temibile partnership a partire dal 2026 sembrava cosa fatta. La casa di Stoccarda aveva infatti deciso di entrare in F1 in seguito all’approvazione dei nuovi regolamenti sulle Power Unit, e la scuderia di Milton Keynes pareva il socio ideale: i propulsori sarebbero stati costruiti da Red Bull Powertrains, mentre i tedeschi avrebbero fornito supporto tecnico e finanziario, oltre a prendere possesso del 50% del team anglo-austriaco. La trattativa si è poi arenata per una questione legata al DNA di Red Bull, che ad un accordo potenzialmente favorevole ha preferito non perdere la sua totale indipendenza. L’approdo di Porsche in F1 è dunque saltato? Non secondo quanto riporta la FIA.

In una nota pubblicata in seguito al meeting del Motor Sport World Council tenutosi mercoledì, il Presidente della Federazione Mohammed ben Sulayem ha infatti dichiarato: “Ad agosto, a Spa, Audi ha annunciato il suo ingresso in F1 nel 2026 in qualità di motorista. Questo evento ha rappresentato un riconoscimento del duro lavoro effettuato da tutte le parti in causa nella realizzazione di questo regolamento. Rileviamo inoltre che Porsche sta proseguendo le sue discussioni con delle scuderie di F1.”

Foto: Alessandro Martellotta per newsf1.it

Quali potrebbero essere i team in questione? I principali indiziati sono la McLaren e, soprattutto, la Williams, sebbene un accordo con queste due squadre significherebbe un grosso ridimensionamento dei piani iniziali. Porsche ha cercato la partnership con Red Bull sin dall’inizio poiché la scuderia anglo-austriaca ha le infrastrutture per costruire in maniera indipendente una Power Unit di F1, mentre Porsche (contrariamente anche ad Audi e a tutti gli altri costruttori) non ce l’ha. La casa di Stoccarda avrebbe dunque posto il suo marchio sui propulsori realizzati da RBPT, ovviamente contribuendo sotto vari punti di vista. Un eventuale accordo con McLaren o Williams non garantirebbe questo, e costringerebbe i tedeschi a chiedere aiuto ad una terza parte o, come extrema ratio, porre il proprio marchio sulla Power Unit Audi, anch’esso brand del Gruppo Volkswagen.

L’opzione Williams sembra certamente più realistica rispetto a quella McLaren, dato che i vari proprietari della casa britannica sembrano riluttanti a cedere quote dell’azienda, come dimostrato mesi fa durante le trattative con Audi. Il team di Grove è invece posseduto da un fondo d’investimento, Dorilton Capital, con il quale si può facilmente intavolare una trattativa. Inoltre, il suo contratto con Mercedes per la fornitura delle Power Unit scade proprio a fine 2025. Un’ulteriore opzione per Porsche è mettersi in contatto con eventuali nuovi team, su tutti Andretti, che grazie al sostegno di un colosso dell’automotive potrebbero rinforzare le proprie credenziali e placare l’ostruzionismo della F1 e dei dieci team verso l’approdo nel circus di un’undicesima scuderia.

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