La Ferrari sta riflettendo se ritirare come la Renault il ricorso nei confronti della Racing Point, o portare il team di Lawrence Stroll alla Corte d’Appello di Parigi.

Il Gran Premio del Belgio della Ferrari non sarà importante soltanto per le prestazioni in pista. Ieri sera c’è stato a sorpresa la rinuncia al ricorso della Renault contro la Racing Point, ed in queste ore c’è curiosità per capire cosa farà la Rossa.

Racing PointInfatti al momento la Scuderia di Maranello rimane la sola a non essersi tirata indietro nella battaglia contro la futura Aston Martin. In particolare questa decisione viene al termine del duello vinto con la Mercedes sul Patto della Concordia.

Accordo che sembra aver placato gli animi nel circus. La Mclaren e la Renault le più determinate fin dai test, quando hanno visto la Racing Point scendere in pista con una macchina molto simile alla W10, prima e dopo la firma del Concorde Agreement si sono ritirate.

Altro motivo delle scelte del team inglese e francese, le rassicurazioni di Jean Todt. In questi giorni il presidente della Fia ha tentavo di tranquillizzare le squadre affermando che nuovi casi Racing Point non ci saranno in futuro, ed il suo obiettivo è difendere il dna della Formula 1.

Queste parole basteranno al suo ex team? Nel week end belga lo scopriremo, ma molto dipenderà da quali elementi e documenti ha in mano la Ferrari. Nelle parole di Mattia Binotto a Barcellona, era evidente che più di Lawrence Stroll nel mirino ci fossero Toto Wolff e la Mercedes.

Proprio per questo ritirare il ricorso potrebbe essere visto come un cedimento. A far propendere la Ferrari ad andare verso questa direzione, il non deteriorare del tutto i rapporti con i tedeschi.

Invece arrivare fino alla Corte d’Appello di Parigi, sarebbe un segnale molto importante. Soprattutto la Ferrari dimostrerebbe che almeno politicamente è tornata forte ed è in grado di contrastare la Mercedes, in attesa di tornare nel 2022 i loro principali rivali in pista.

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