IL FUTURO DELL’ANGOLO DI RAKE

Da una certa quantità di tempo a questa parte si sentono voci che accusano l’assetto rake di essere in parte superato. Il paddock incomincia ad arricchirsi di teorie secondo le quali questa configurazione non sia più adatta per le auto odierne. Alcuni tecnici e anche molto appassionati sostengono che sparirà a breve mentre qualcun altro reputa possibile vederlo ancora il prossimo anno.

Facciamo il punto della situazione per capire come mai entrambi hanno ragione (o torto).

Innanzi tutto è necessario capire a cosa serve questo “angolo RAKE”. Diciamo che è qualcosa che caratterizza il fondo piatto delle auto, e fino a qui nessuna obiezione.

CENNI DI AERODINAMICA

Infatti, la parte inferiore delle vetture costituisce quello che sembra essere un grande tubo di Venturi, all’interno del quale l’aria accelera attraverso una strettoia, riducendo molto la sua pressione interna. In questo modo si creerebbe un risucchio tra asfalto e auto, responsabile di una gran parte di spinta al suolo.

Diciamo poi anche che, purtroppo, considerando un caso reale, l’aria sotto l’auto subisce anche molti attriti e perde molta energia. Si pensi anche solo alla rugosità del fondo piatto stesso, sulla quale le molecole gassose urtano e rallentano, perdendo la capacità di generare deportanza.

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Questo avviene soprattutto nei punti più stretti, perché è lì che la porzione di aria “rovinata” assume dimensioni comparabili alla porzione residua di aria ancora lineare e veloce.

PRIMA CONCLUSIONE

è proprio per quanto detto prima che la parte di tubo di Venturi con spessore minore deve essere la più breve possibile: per non permettere il propagare del danno e l’erosione delle caratteristiche positive di tutto il flusso.

IL PROBLEMA

Con i regolamenti attuali, le dimensioni e le disposizioni di tutti i componenti meccanici a bordo attuali, e le limitazioni attuali in termini di estensione del diffusore, poter creare una zona con spessore minimo ridotta è molto difficile. La parte piana di fondo piatto si estende nello spazio abbondantemente e nessuna curvatura che possa riallargare il passaggio è ammessa.

LA SOLUZIONE.

Imponendo un assetto rake, di fatto, si riesce a ricreare proprio questa esigenza, senza dover curvare il fondo piatto. È possibile ottenere un  unico punto di minimo spessore di passaggio del flusso. Dopo tale punto, tutta la sezione di scorrimento dell’aria sotto la macchina torna ad allargarsi, anche prima che si raggiunga il diffusore.

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In questo modo, la parte di aria “danneggiata” non influisce negativamente e pesantemente sulla parte di aria che invece è ancora in grado di risucchiare la macchina verso la strada. Rimarrà sotto la macchina, ma non avrà dimensioni tali da influire sulle altre molecole fluide.

E QUINDI?

In sostanza hanno ragione entrambi, perché è vero che il rake scomparirà, ma non prima del 2022. Nel 2021, chi lo dice ha ragione, rimarrà ancora.

Questo perché sarà il regolamento ad imporlo: quando il nuovo regolamento prenderà piede nel 2022, e le auto avranno fondi piatti come quelli visibili nella foto seguente, il fondo piatto stesso sarà una unica grande curva. Ci sarà già un unico punto di minimo spessore del passaggio e l’angolo rake non avrà più senso.

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Nel 2021, le auto avranno ancora una configurazione analoga a quella attuale e la curvatura bisogna crearla in modo “virtuale”. Come detto, sarà proprio l’angolo RAKE a permetterlo. Del resto, a rivedere il GP di Barcellona, direi che il rake c’è ed è ben visibile.

Il rake rimarrà? Ancora per un bell’anno e mezzo.

Il rake scomparirà? Tra un anno e mezzo.

Hanno tutti ragione.

A presto dall’ing. Alberto Aimar.

A proposito dell'autore

Laureato in ingegneria magistrale aerospaziale, opero nel campo dell'ingegneria per l'automobilismo da tempo, sono giornalista sportivo da 3 anni, e sono appassionato di tecnica e aerodinamica! contattami per qualsiasi richiesta o parere per condividere assieme il nostro interesse verso le competizioni motoristiche!

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