La Fia ha emesso la direttiva sul Party Mode, ma rispetto agli annunci iniziali non ci sarà una mappa di motore unica su tutte le piste, e sono previste molte eccezioni.

Nuove sorprese sul Party Mode. Dopo aver deciso di posticipare  a Monza l’eliminazione del bottone magico, la Fia ha inviato la direttiva alle squadre al fine di adeguarsi alle nuove regole in vista del Gp d’Italia.

Se inizialmente si era parlato di un’unica mappatura fra qualifiche e gara, in realtà non sarà così. La Federazione dopo la reazione della Mercedes, che poi ha fatto pressione con la Honda per ottenere un rinvio, ha scelto la strada del compromesso.

Infatti sono previste varie eccezioni. I piloti in fase di sorpasso avranno extra potenza, che potrà essere ridotta quando entra la safety car, nel giro di lancio e rientro in qualifica, e in fase di schieramento nella griglia di partenza.

Le altre novità sono che le mappe varieranno da circuito a circuito, e potranno essere cambiate in caso di problemi tecnici. Inoltre dal momento in cui tutti i team passeranno alla seconda power unit, non ci potranno essere differenze fra i motori dei costruttori e quelle dei loro clienti.

Tutte quest’eccezioni potrebbe rendere ancora complicato il lavoro della Fia. Soprattutto perché nella direttiva è stato messo nero su bianco, che le richieste di interventi sui propulsori per affidabilità  o le indicazioni nei team radio durante le gare ai piloti, in realtà sono solo un modo per avere più potenza.

Dubbi che aumentano, visti i problemi dei tecnici federali a capire se la power unit Ferrari 2019 era regolare, non essersi accorta nell’ispezione che la Racing Point usava le stesse pinze dei freni della Mercedes. La Fia ha già minacciato sanzioni in caso qualcuno tenti di aggirare i regolamenti, ma se le squadre studieranno un modo per ridare il party mode ai piloti, questa volta sarà in grado di accorgersene?

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