Jean Todt non è pentito di come ha gestito l’indagine sul motore Ferrari 2019, e sarebbe contento se la Scuderia di Maranello, Mercedes e Red Bull partecipassero alla 24 ore di Le Mans.
A distanza di quattro mesi dal comunicato della Fia, Todt al Corriere della Sera ha parlato anche sul caso power unit Ferrari. “La verità è che quando ho accettato questo incarico sapevo di dover prendere i lati postivi e anche quelli negativi”.
Il manager francese, ribadisce che non ha coperto la Ferrari danneggiando le altre squadre. “La mia coscienza è pulita, per me è importante soltanto essere trasparente con i membri della Fia, l’etica. Il resto fa parte del mio ruolo, incluse le voci spiacevoli.
È stato gestito con professionalità e trasparenza seguendo le regole. E poi su tante cose devo prendere le decisioni sulla base di quello che mi viene suggerito da chi contribuisce a darmi le informazioni, non agisco completamente da solo”.
Todt, crede che siano inutili le polemiche iniziate fin dall’annuncio dell’ingaggio di Carlos Sainz, se lo spagnolo nella prossima stagione sarà la spalla di Charles Leclerc. “Lo chieda a Binotto non a me. Numero uno, numero due. Sono tutte cavolate. Chi sta davanti all’altro dopo 4-5 gare stabilisce le gerarchie. Vale in tutte le squadre.”
Il presidente della Federazione, si è espresso sulla possibilità che Lewis Hamilton nel 2020 vinca il 7 titolo della sua carriera e raggiunga Micheal Schumacher. “Mi suscita ricordi personali, di un bel periodo. Ma i record sono fatti per essere superati, e i tempi di adesso sono diversi da allora. Detto questo, Mercedes e Hamilton lavorano in modo straordinario“.
The @FIA is guided by the Fundamental Principles of our Statutes, including the fight against any form of discrimination and notably on account of skin colour, religion, ethnic or social origin.
We must promote diversity in motor sport.#FIAeConf2020 #BlackLivesMatter pic.twitter.com/F659L6Bfik— Jean Todt (@JeanTodt) June 15, 2020
Todt, con il budget cap vede la possibilità di un ritorno al passato per l’automobilismo, con team che oltre ad essere impegnati nel mondiale di Formula 1, partecipino anche a corse come la 24 ore di Le Mans. “Allora i piloti correvano ovunque. Jim Clark e Jochen Rindt nello stesso fine settimana partecipavano in più categorie. Battaglie uniche, un week end a Le Mans c’era il duello Ford-Ferrari. In quello successivo gli stessi uomini si sfidavano in F1, personaggi straordinari. Sarei felice di vedere Ferrari, Mercedes, Red Bull con un costruttore sfidarsi a Le Mans con le Hypercar“.