La Red Bull arriva al Gp degli Stati Uniti di F1, con la minaccia di Max Verstappen di andare via se Helmut Marko verrà cacciato, e l’ultimatum a Sergio Perez che si gioca la riconferma nelle ultime cinque gare.

A ventiquattro ore dall’inizio del programma del Gp degli Stati Uniti di F1, la battaglia per il potere in casa Red Bull, non si ferma. Quella di O’Globo, che sembrava soltanto un rumors, ed un tentativo delle altre squadre di rompere l’equilibrio perfetto del Team di Milton Keynes, ha trovato riscontri nella giornata di Giovedì con nuovi retroscena.

Ieri Helmut Marko, ha risposto all’indiscrezione di un suo licenziamento al prossimo consiglio d’amministrazione della Red Bull, attaccando Christian Horner. L’austriaco ha affermato, che sarà soltanto lui a decidere quando lasciare la F1 e non Horner, confermando lo scontro tra i due, iniziato da quando Dietrich Mateschitz è scomparso.

In queste ore dalla Germania è emerso che la rottura c’è stata sull’Alpha Tauri, e non solo sui piloti, ma anche sul nuovo Team Principal, e futuro della squadra di Faenza. Horner come erede di Franz Tost, avrebbe voluto Bradley Lord, ma l’ha spuntata Marko, che ha preferito Laurent Mekies. Horner allora, visto che è favorevole alla cessione in futuro dello Junior Team ha ottenuto l’ingaggio come consulente di Peter Bayer, che era stato cercato anche da Marko, il quale si oppone a qualsiasi ipotesi di cessione dell’Alpha Tauri.

In questo duello si è inserito Max Verstappen, che come ha dichiarato in una recente intervista su Sportweek, è molto legato a Marko. L’austriaco oltre a scoprirlo nelle categorie minori, fu lui a decidere di farlo debuttare in F1 a soli sedici anni in Alpha Tauri, e poi promuoverlo in Red Bull. Riconoscenza che, secondo Ralf Schumacher, ha spinto Verstappen a far sapere alla Red Bull, che in caso di addio di Marko, se ne andrà.

Ipotesi che la Red Bull vuole evitare assolutamente, considerando che Verstappen ha riportato dopo un lungo digiuno il mondiale nel 2021 a Milton Keynes, ripetendosi nel 2022 e 2023, ed è consapevole che le altre squadre farebbero carte false per strapparglielo. Motivo oltre ad un Verstappen che non si opporrebbe invece all’addio del suo Team Principal, che spiegherebbe le parole rassicuranti di Horner, che dagli Stati Uniti, ridimensionando a solo divergenze i problemi con Marko.

In tutta questa situazione si aggiunge anche l’ultimatum dato a Sergio Perez, che deve tornare sui livelli d’inizio stagione nelle ultime gare, al fine di salvare il sedile per il 2024. Se non lo farà, nella prossima stagione Daniel Ricciardo tornerà ad essere compagno di squadra di Verstappen, e Liam Lawson affiancherà Yuki Tsunoda. 

Vedremo da qui a fine campionato, se Perez salverà il sedile, ma soprattutto se si troverà una mediazione in Red Bull. La sensazione è che i campioni del mondo si trovano nella stessa situazione della Ferrari del 2019, quando fu costretta a scegliere fra Mattia Binotto e Maurizio Arrivabene. Proprio la Scuderia di Maranello come la Mercedes, è la spettatrice più interessata a seguire da vicino la battaglia Marko-Horner. Oltre a sperare che queste polemiche influenzino la Red Bull nel 2024, Max Verstappen non ha mai negato che un giorno gli piacerebbe guidare la Rossa, e con Charles Leclerc e Carlos Sainz in scadenza di contratto nel 2024, tutto è possibile.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto