In un’intervista all’emittente tedesca RTL, l’ex Presidente della Ferrari ha espresso il proprio dispiacere sia in merito alla separazione tra la Scuderia e Vettel, sia in merito all’attuale crisi del team.

La stagione 2020 si sta rivelando una delle più complesse della storia della Ferrari in F1. Nonostante i due fortunati podi di Charles Leclerc a Spielberg e Silverstone, la SF1000 si è dimostrata una vettura generalmente lenta e bizzosa, tanto da occupare le posizioni di bassa classifica a Spa, in un weekend che ha confermato la crisi tecnica del Cavallino Rampante. Come se non bastasse, prima di inizio stagione il team ha annunciato, con una discutibile tempistica, la separazione da Sebastian Vettel a partire dal 2021. Un annuncio che non ha sicuramente giovato, a livello psicologico, né al pilota né al team. Proprio di questi argomenti ha parlato, in un’intervista all’emittente tedesca RTL, Luca Cordero di Montezemolo, Presidente della Ferrari dal 1991 al 2014.

Per quanto riguarda la vicenda del mancato rinnovo di Vettel, Montezemolo non ha dubbi e mostra tutto il suo appoggio nei confronti del quattro volte campione del mondo: “Il matrimonio tra Vettel e la Ferrari non è assolutamente stato uno sbaglio. Sebastian non ha mai creato attriti, ha sempre lavorato di squadra. Ha vinto gare che altri non avrebbero mai vinto, e lo ha fatto in una macchina talvolta non competitiva. L’annuncio della separazione non mi è piaciuto per niente. Non ho apprezzato le tempistiche e i modi in cui si sono lasciati da Seb. Nella vita si incontrano sempre dei cambiamenti, ma ciò che conta è il modo in cui si affrontano. Sebastian, così come era per Michael Schumacher, ha bisogno di sentirsi a casa, di trovarsi in un ambiente che lo supporti, lo difenda e lo protegga. Jean Todt faceva esattamente questo con Michael, ed anche io l’ho fatto, ai miei esordi in Ferrari, con Niki Lauda“.

Per quanto riguarda l’attuale crisi tecnica della Ferrari, Montezemolo crede che la rivoluzione ibrida del 2014 e i suoi successori nel ruolo di Presidente siano da ritenere responsabili: “Nel 2014 abbiamo pagato a carissimo prezzo il fatto di aver sottovalutato la complessità del nuovo progetto Power Unit. In Italia non c’era alcuna conoscenza della tecnologia ibrida, al contrario della Germania. Sfortunatamente, altri problemi sono arrivati dopo il 2014. Le persone che gestivano la Ferrari in quel momento non avevano né esperienza né competenza della F1. Credettero di poter vincere semplicemente schioccando le dita. Un grave errore fu lasciar partire James Allison, e cito lui come potrei citare altre persone che se ne sono andate. E poi è stato fatto l’errore di trasferire alcuni bravissimi ingegneri del reparto stradale al reparto F1. Quest’ultimo necessita di competenze totalmente diverse”.

Per quanto riguarda il futuro della Scuderia, Montezemolo si auspica un ritorno alla filosofia del fondatore, Enzo Ferrari: “Enzo mi diceva sempre di andare a prendere il miglior pilota, anche se vivesse in Guatemala. Lo stesso vale per i tecnici. Dobbiamo assumere i migliori uomini per far crescere le performance. E allo stesso tempo questi tecnici devono aiutare i giovani talenti che lavorano con loro a crescere”.

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