L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il Coronavirus una pandemia e la Formula 1 non può far finta di nulla. A Melbourne sono attese 300 mila persone nel week-end.

Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio tutto il mondo ed anche la Formula 1 dovrà scontrarsi con la durà realtà. Nella giornata di ieri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito questa malattia una pandemia a livello intercontinentale, con il Premier Giuseppe Conte che in Italia ha adottato misure piuttosto estreme ma assolutamente indispensabili. Il mondo dello sport sta affrontando il grande problema della pandemia con degli effetti mai visti nel passato. Attualmente, solo la Formula 1 sembra voler far finta di non fronteggiare il Coronavirus.

Nella nottata italiana, la NBA ha annunciato la sospensione del campionato di basket più famoso al mondo a seguito del tampone positivo effettuato su Rudy Gobert, cestista degli Utah Jazz. Donald Trump ha annunciato lo stop dei collegamenti con l’Europa, provvedimento che ha spinto gli organizzatori del mondiale endurance a cancellare la 1000 Miglia di Sebring prevista per il prossimo fine settimana. In Italia sono state fermate tutte le manifestazioni sportive che probabilmente non riprenderanno, visto che ieri sera è stato trovato positivo anche Daniele Rugani, difensore della Juventus.

Il Coronavirus ora deve portare a riflettere anche i vertici della Formula 1. Nella conferenza stampa andata in scena a Melbourne questa notte, Lewis Hamilton ha espresso tutta la sua perplessità riguardo al regolare svolgimento del Gran Premio d’Australia. Il britannico non ha usato mezzi termini, riferendo che se tutti si trovano all’Albert Park è solo per una questione di soldi. A fargli eco Kimi Raikkonen, contrario alla partenza della gara. Nell’impianto di Melbourne sono attese circa 300 mila presenze in queste week-end, con il rischio di creare una vera e propria carneficina che è elevatissimo. Alcuni membri di Haas e McLaren sono in attesa dei risultati del tampone, che se dovesse essere positivo potrebbe portare anche alla cancellazione dell’evento.

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