La F1 ha risposto con freddezza all’approvazione della candidatura di Andretti, e alcune scuderie si sono opposte pubblicamente al nuovo team.

Dopo un lungo e complesso processo di analisi tecnica e finanziaria da parte della FIA, pochi giorni fa è stata approvata la candidatura di Andretti-Cadillac, che spera di diventare l’undicesimo team della F1 a partire dal 2025. La palla passa adesso alla FOM, che deve condurre le proprie analisi e trattative con il marchio statunitense in merito al lato commerciale. La categoria regina ha tuttavia risposto molto freddamente alla notizia: “Prendiamo atto delle conclusioni tratte dalla FIA in relazione alla prima e alla seconda fase del loro processo di candidatura.” – si legge sul breve comunicato – “…Adesso condurremo la nostra analisi sui meriti della candidatura rimanente”. Una nota molto breve e distaccata, che nasconde il vero grande ostacolo all’approdo di Andretti in F1: l’opposizione dei dieci team attualmente presenti in griglia, soprattutto quelli più piccoli, che vogliono evitare una spartizione dei premi in undici piuttosto che in dieci.

Formula 1 andretti cadillac

Nella Conferenza Stampa del GP del Qatar, la contrarietà all’ingresso dell’undicesima scuderia è emersa dalle dichiarazioni senza margini d’interpretazione di James Vowles, Team Principal della Williams: “La mia opinione è molto chiara. La Williams è contraria, anzi fermamente contraria, all’inserimento di un undicesimo team, e spiegherò i motivi di questa opposizione. Sono responsabile per i novecento dipendenti della mia azienda, e se analizziamo su Companies House [il registro delle imprese britannico, ndr] la situazione della Williams, si può notare che siamo in forte perdita. Tra il 2021 e il 2022, le perdite sono incrementate di decine di milioni [di Dollari, ndr], mentre nel 2023 posso garantire che saranno moltiplicate rispetto al 2022. Questo perché stiamo investendo in questo sport e cercando di migliorare, perché crediamo nella direzione che ha intrapreso.”

“E’ una questione di sostenibilità.” – prosegue Vowles – “Le scuderie collaborano più che mai e finalmente la competizione in pista è ravvicinata, ma bisogna sottolineare che anche altri non sono stabili dal punto di vista finanziario. Forse metà della griglia non lo è. Ha senso avere un’undicesima squadra, ma solo quando il decimo team è finanziariamente stabile. […] In un certo senso è vero che siamo in una bella situazione, ma bisogna stare molto attenti con la diluizione dei premi, perché causa altre perdite quando stiamo investendo centinaia di milioni di Dollari. Saremmo molto felici di accogliere una nuova squadra, ma allora deve crescere la torta dei premi da dividere. Fin qui, si è parlato solo di un rimpicciolimento. Per essere chiaro, non sono contro Andretti o General Motors, anzi: Williams accoglie GM a braccia aperte e, se le cose non dovessero evolversi come vogliono, spero di creare un rapporto con loro. Sono una grande azienda, che porterebbe valore in F1. Non dobbiamo essere chiusi, ma attenti a proteggere lo sport che abbiamo adesso.”

Anche la Ferrari pare sfavorevole all’approdo di un undicesimo team in griglia, come confermato da Frédéric Vasseur: “Non è un segreto che non sono molto a favore. L’ultima volta che nel Patto della Concordia abbiamo aperto la porta ad un nuovo team, lo abbiamo fatto per motivi seri: Honda avrebbe abbandonato la F1 a breve e Renault era indecisa, quindi solo Mercedes e Ferrari erano confermate. […] Come ha detto James, tutti i team in griglia hanno fatto uno sforzo enorme. Non dobbiamo dimenticare che tre o quattro anni fa quasi metà della griglia era a rischio bancarotta. La vita è un cerchio, non sappiamo cosa può succedere da qui al 2030. Il nuovo team metterebbe la F1 in una situazione complicata, a meno che questa scuderia non porti un valore aggiunto enorme alla categoria. […] Abbiamo già un decimo team statunitense in F1, la Haas. Abbiamo già un pilota statunitense in griglia. Per me la domanda è questa: che valore porta?”.

Al venerdì altri Team Principal come Christian Horner hanno invece preferito non sbilanciarsi, affermando di avere totale fiducia nel processo di analisi della FIA e della FOM. Interessante invece il punto di vista di Andrea Stella, che non segue quanto dichiarato dal CEO di McLaren, Zak Brown, poche settimane fa. Se l’americano si è speso ciecamente a favore dell’undicesima scuderia, il Team Principal della scuderia di Woking ha affermato di fidarsi del lavoro svolto da FIA e F1, sottolineando che la nuova squadra deve portare un valore commerciale aggiuntivo alla F1. E’ ben nota la posizione contraria di Toto Wolff, che ha tuttavia aperto uno spiraglio dopo l’annuncio della partnership con General Motors.

Nel weekend di Losail è poi emersa l’opinione dei piloti, sempre molto influente sul pubblico anche quando il loro punto di vista non influenza la decisione finale. Lewis Hamilton ha dapprima supportato, sapendo di andare contro l’opinione dei team, l’approdo di Andretti, per poi ritrattare attraverso un post su X, nel quale ha dichiarato: “Non sostengo Andretti nello specifico, ma solo l’idea di avere un altro team in futuro se questo può fornire un’opportunità di diversificazione nel nostro sport”. Le parole del sette volte campione del mondo sono state riprese anche da Max Verstappen, che ha sottolineato il pedigree della scuderia statunitense: “Da quello che ho visto fin qui, sono un team molto professionale, in più hanno un nome di prestigio e partner importanti”.

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