Tra le novità di quest’anno che più hanno fatto discutere, specie nel pre-campionato, c’è sicuramente il sistema DAS (Dual Axis Steering wheel) implementato dagli ingegneri di casa Mercedes sulle Frecce D’Argento divenute Nere.
Che cos’è il DAS?
Il DAS è un sistema che permette direttamente al pilota durante la guida di modificare la convergenza delle ruote anteriori della vettura, semplicemente spostando in avanti o indietro il piantone dello sterzo.
Sui rettilinei il pilota tira indietro il volante, e permette di chiudere la convergenza delle ruote mettendole “dritte”: ciò permette di aumentare la velocità di punta della monoposto, siccome con le ruote perfettamente dritte l’attrito volvente dinamico è ridotto al minimo, la temperatura delle gomme viene uniformata e contestualmente viene anche modificata leggermente l’altezza della vettura.
Prima delle curve, invece, il pilota sposta il volante in avanti aprendo la convergenza delle gomme: ciò permette di avere un miglior angolo di sterzata in curva ed una migliore aderenza della vettura, riducendo il sovrasterzo.
Tale sistema fu notato per la prima volta durante i test invernali di Barcellona, quando Lewis Hamilton fu “beccato” dall’on board mentre effettuava tali operazioni di cui sopra durante i primi giorni dei test. Seppur tale sistema non fu poi utilizzato in modo massiccio durante i test, la cosa destò sicuramente scalpore e tutte le altre scuderie, prese dall’ira, gridarono subito all’illecito sportivo: infatti tale sistema risulta essere molto “barely legal”, sfruttando esso una zona grigia del regolamento e infilandocisi in modo sfacciatamente audace (e geniale). La FIA ha poi dichiarato la regolarità di tale sistema per il campionato 2020, ma sancendone l’illegalità dal campionato 2021 (decisione questa sicuramente molto discutibile).
Dunque, la Mercedes ha potuto iniziare questo campionato montando il DAS sulle vetture di Hamilton e Bottas.
Che uso ne è stato fatto?
Ad oggi però, dopo 4 gare disputate, si è potuto constatare che l’utilizzo di tale sistema è rimasto limitato ai soli giri di lancio/formazione e durante le safety car: in gara infatti non è stato ancora mai utilizzato, nonostante, da regolamento, avrebbero potuto farlo. Questo uso suggerisce dunque che in casa Mercedes abbiano ritenuto efficace tale sistema non tanto per i benifici di velocità sul dritto (come sembrava dai test invernali), ma piuttosto per la messa in temperatura delle gomme: infatti, spostando il volante indietro e chiudendo la convergenza, si consente alle vetture di scaldare tutta la superficie di impronta delle gomme anteriori in modo uniforme, lasciandole così sempre nella giusta finestra di funzionamento in modo molto più efficace di quanto non si possa fare con i consueti “zig-zag” che si sono sempre visti fare ai piloti di F1 durante i giri di formazione o durante le safety car per tenere caldi gli pneumatici.
Infatti, sia Hamilton che Bottas quest’anno, utilizzando il DAS, hanno raramente effettuato tali zig zag, adoperando al loro posto il sistema DAS, con vantaggio accessorio di non dover stressare troppo le posteriori per scaldare le anteriori. Tale sistema è dunque particolarmente utile nei giri di lancio in qualifica e quelli di ripartenza in regime di safety car in gara, soprattutto in piste ricche di lunghi rettilinei, i quali possono causare il rapido raffreddamento delle gomme anteriori.
Durante lo scorso gran premio di Silverstone si è potuto apprezzare il reale e tangibile beneficio di questo sistema: infatti, le maggiori differenze di passo tra Mercedes e RedBull si sono apprezzate in gran parte nei primissimi giri dopo il regime di safety car, durante il quale le “frecce nere” hanno adoperato il DAS, sancendone l’effettiva utilità dal punto di vista di uniformizzazione della temperatura e relativo mantenimento.
E se non fosse davvero tutto qui?
La cosa però, per quanto sicuramente utile e geniale, puzza un po’ di ennesima furbata da parte di Wolff & co: alla luce del fatto che questo DAS viene quindi usato in modo sicuramente marginale, e che non ha l’importanza che sembrava avere dai test di Barcellona, è possibile che tale sistema possa essere stato usato più che altro come “diversivo” per spostare l’attenzione da qualcos’altro?
Infatti, mentre tutti i competitor della Mercedes erano concentrati sul criticare/analizzare/approfondire tale sistema, nessuno (o quasi) si era soffermato sull’incredibile miglioria del motore Mercedes e della relativa power unit: un miglioramento che, insieme alle nuove ed efficacissime soluzioni aerodinamiche ha consentito alle Frecce Nere di guadagnare la bellezza di 1 secondo, migliorando la già spaziale W10 dello scorso anno. Un miglioramento, specie sul dritto, così grande che, contando anche il sospetto fumo blu visto uscire dalle Mercedes in Ungheria, potrebbe a questo punto far porre due domande a qualcuno. Era davvero il DAS il punto sul quale soffermarsi ad indagare?
In ogni caso, diversivo o meno, questo DAS è sicuramente un’ennesima genialata, studiata ai limiti del legale, che conferma quanto in casa Mercedes lavori gente con capacità e voglia di vincere, disposta a innovare e migliorare vetture che in teoria sono molto difficilmente migliorabili, mettendosi in discussione e lavorando seriamente.
Cosa che è ormai utopia in altre, letteralmente “opache”, scuderie.