La Ferrari in Ungheria non delude: prima fila Vettel-Raikkonen, con Mercedes ad inseguire con Bottas, 3° (Hamilton in difficoltà con le gomme).
Ma oltre ai nuovi componenti portati qui dagli uomini di Maranello, anche le alte temperature del tracciato e le pressioni di gonfiaggio più basse sembrano aver giocato a favore delle Rosse (e a discapito delle Frecce d’Argento).

Era una qualifica decisiva per la Ferrari, questa dell’Ungheria, e le Rosse hanno risposto come meglio non potevano, occupando tutta la prima fila, con Vettel in pole con poco più di un decimo e mezzo sul compagno Raikkonen. E, soprattutto, con Bottas, terzo, a 2 decimi e mezzo, ed Hamilton ad oltre 4 decimi (che lamentava continuamente vibrazioni anomale alle Red SuperSoft, andando peggio in Q3 che in Q2).
Per “risalire la china”, qui gli uomini della Scuderia hanno portato un importante pacchetto d’aggiornamenti, sia direttamente visibili (nuovi fondo e bargeboard, ala posteriore), sia meno (MGU-K “evoluta” da sfruttare al meglio nell’”hot lap” da qualifica?). Aggiornamenti aero montati da entrambi i piloti.
Il nuovo fondo, in particolare, riprende il concetto della precedente“scimitarra” (per cercare di convogliare più aria possibile sul diffusore posteriore), adeguandolo ai dettami di controllo della flessibilità imposti dalla FIA. Ora il concept aerodinamico punta a far entrare l’aria nel particolare dal lato, anziché dalla parte superiore.
In attesa, si dice, di un’ulteriore evoluzione per il prossimo Gp del Belgio.

Il tutto col “discorso in sospeso” del consumo d’olio, visto che le limitazioni FIA (consumo max 0,9 litri/100Km) entreranno in vigore solo da Monza.
Comunque sia, le Rosse hanno mostrato lo stesso d’essere capaci di migliorare i propri tempi, tra Q2 e Q3, di circa 6 decimi (Vettel) ed 8 decimi (Raikkonen). Valori analoghi a quelli della Mercedes di Bottas (Hamilton, come detto in precedenza, non è riuscito ad esprimere il suo potenziale causa scarso feeling con gli pneumatici).
Ma forse più degli aggiornamenti han fatto le condizioni del tracciato (oggi 57° misurati sull’asfalto) e le pressioni gomme più basse (-0,5 PSI rispetto allo scorso anno). Condizioni che si sposano al meglio con la SF70-H, e del tutto opposte a quelle “simil-Silverstone” (pressioni di gonfiaggio alte e temperature più basse) “gradite” alla W08 Hybrid (che, infatti, oggi han mostrato tante difficoltà con il grip degli pneumatici. Forse perché “uscivano” dalla finestra termica d’utilizzo delle gomme, in particolar modo con le Pirelli Super Soft Red?).
Per domani sono attese temperature analoghe, se non superiori: vedremo come influiranno sul passo-gara dei “contendenti”.
Senza dimenticarci della partenza, qui ancora più cruciale. Bisognerà tenere d’occhio gli “spunti” di Mercedes e soprattutto Red Bull, che ultimamente ha mostrato dei grandi avvii. Ma in Ferrari sembrano aver “svolto i compiti a casa” anche sotto quest’aspetto, realizzando tante prove di start durante le libere.
Occhi puntati sulla gara di domani, quindi, tappa fondamentale per la corsa al titolo iridato.
di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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