I regolamenti cambiano per il campionato 2019 e con essi, anche le forme delle monoposto. Durante un primo articolo di introduzione è stato possibile capire quanto le auto appariranno più lunghe e come i piloni di sostegno degli alettoni posteriori aumenteranno la loro superficie.

I dettagli e le immagini al seguente link: https://www.newsf1.it/regolamenti-2019-cosa-cambia-parte-1/

Proseguendo il discorso e analizzando ciò che cambierà a bordo delle vetture 2019, non è possibile trascurare quanto previsto per l’alettone posteriore.

Anche la superficie aerodinamica sopra citata sarà soggetta a modifiche di rilievo, vedendo aumentare la sua larghezza e la sua posizione relativa a bordo dei veicoli.

Partendo dall’analisi dell’estensione massima, l’appendice deportante sarà più larga, passando da 910mm a 1010mm. Insomma, un aumento di superficie dell’ala che porterà maggiore deportanza per le auto che gareggeranno nel prossimo campionato.

L’aumento di superficie atteso potrebbe raggiungere il +10% circa.

Secondo le leggi fisiche della deportanza, all’interno delle quali la spinta verso il suolo è direttamente proporzionata al valore della superficie deportante, l’aumento del contributo da parte dell’alettone posteriore potrebbe crescere del 10%. Ciò significherebbe che, approssimativamente e a seconda della velocità delle monoposto, il carico totale aumenterebbe mediamente di 20,30 o addirittura 50 kg. Tutto questo, come detto a seconda della velocità con la quale il flusso investe l’ala e quindi a seconda del circuito e del diametro delle curve affrontate.

Un secondo cambiamento riguardante l’ala sarà, come anticipato in precedenza, la sua posizione rispetto al corpo vettura.

Varia l’altezza minima per il posizionamento verticale dell’elemento, crescendo fino a 650mm, da una quota di partenza di 600mm per il 2018.

Questo comporterebbe un’ala più lontana dai disturbi generati dal corpo vettura e, novità del 2018, dall’halo, che genererebbe qualche fastidio in termini di stabilità della corrente fluida. In tal senso, l’aumento di deportanza derivante dalla maggiore apertura alare, verrebbe confermato e rinforzato da una maggiore pulizia delle linee di corrente, non alterate irreversibilmente dagli altri elementi a bordo vettura.

Modifiche queste che denotano un certo mantenimento delle prestazioni e, anzi, una crescita del carico disponibile a bordo vettura.

Molto interessante questo aspetto che, in prima analisi, confermerebbe prestazioni elevate nei tratti curvilinei, come ogni appassionato si aspetterebbe del resto dalle auto della classe regina.

Seguiranno ulteriori dettagli e il prossimo capitolo affronterà il caso particolare della ali frontali. Tutto quanto, in fine, verrà discusso in una prima analisi conclusiva, per capire precisamente cosa aspettarsi dalle monoposto 2019.

A presto, con nuovi capitoli di tecnica!

Dall’ing. Alberto Aimar.

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