Il talento inglese è stato finalmente ufficializzato in Mercedes. Ma quanto il team permetterà a Russell di battere Hamilton?

Forse è questa la domanda principale. Il talento è innegabile, e il suo passaggio in Mercedes è più che guadagnato. Ma deve ancora affrontare il compito di sostituire un brillante Valtteri Bottas. La questione Russel-Hamilton sul fatto che potrebbe nascere una rivalità, riporta inevitabilmente a quando Lewis guadagnò la sua grande occasione nel 2007 al fianco di Fernando Alonso alla McLaren. all’epoca aveva 22 anni e Alonso 26 quindi nessuna grande differenza di età, ma lo spagnolo aveva già vinto due campionati del mondo, e litigarono per tutta la stagione.

I tempi ora sono certamente cambiati e Lewis Hamilton è maturato anche sotto quel punto di vista. Ora ha 36 anni, sette titoli mondiali alle spalle e con più pole position e vittorie di chiunque altro nella storia della F1. George Russell ha 23 anni, tre anni di esperienza di guida per la Williams lontano dalla migliore macchina sulla griglia.

Dal talento inglese abbiamo già visto la sua capacità di prendere al volo qualsiasi opportunità.

Era davvero il momento giusto di fare un salto di qualità del genere, e forse l’esperienza di Hamilton potrà aiutarlo anche dal punto di vista mentale ad affrontare la pressione e la competizione, anche con la consapevolezza che si ha una macchina superiore alle altre.

Con i nuovi regolamenti nel 2022, potremo assistere ad altrettanti sconvolgimenti. Mentre alcuni vedranno i nuovi regolamenti come un vantaggio per un pilota che cambia squadra, conoscere il personale e le procedure del team andrà a beneficio di chiunque resterà fermo per il 2022 ed essendo stato coinvolto nello sviluppo della Mercedes del prossimo anno, Hamilton avrà un vantaggio quando la nuova stagione prenderà il via. Potrà volerci, dunque, del tempo affinché Russel tocchi le corde giuste di questa Mercedes.

Il timore che un Bottas 2.0 si possa verificare anche in lui, dilaga negli amanti della Formula 1 che non vedono l’ora di vedere il giovane inglese al volante di un auto certamente più competitiva. L’anno scorso in Bahrain nel sostituire proprio Hamilton perché positivo al Covid-19, quasi non “rischiò” di vincere la gara, la prima in assoluto in carriera. Segno che il talento c’è, la voglia pure, ma ciò che è anche sicuro è che egli debba essere messo nelle condizioni di poter vincere un giorno il mondiale.

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