Mancano meno di due settimane al debutto stagionale di Melbourne e la Ferrari SF1000 nei test ha lasciato molti dubbi. Eppure alcuni dati hanno dato buone indicazioni.

La Formula 1 è ormai vicina al proprio debutto stagionale, Coronavirus permettendo. Nella giornata di ieri è stato infatti comunicato che il Gran Premio Motociclistico del Qatar è stato annullato, ma dall’Australia sono arrivate conferme sul regolare svolgimento del primo GP per quanto riguarda il Circus. I test di Barcellona sono andati in archivio da pochi giorni e le forze in campo non sembrano essere molto chiare con una Ferrari SF1000 apparsa indecifrabile.

Tutti i top team hanno avuto le loro difficoltà, con la regina Mercedes che ha patito ben quattro rotture per quanto riguarda la power unit ( due sulla W11 ed altrettante sulle Williams), mentre la Red Bull targata Honda ha raramente completato una simulazione di gara e solo nel giorno finale ha rivelato il proprio potenziale. I dubbi maggiori riguardano proprio la nuova rossa, incertezze alimentate dalle parole di Mattia Binotto. Il team principal del Cavallino ha infatti dichiarato: ”Il mondiale sarà lungo, ma non siamo abbastanza veloci ora e non ci giocheremo la vittoria nelle prime gare”. Parole che sanno  di resa annunciata, o forse si tratta solo di pretattica ripensando al 2019?

Esattamente dodici mesi fa la Ferrari aveva dominato i test, presentandosi a Melbourne con la certezza di poter dominare la scena. La corsa australiana vide poi le frecce d’argento stravincere, con Sebastian Vettel e Charles Leclerc staccati di un minuto e fuori dal podio. La situazione attuale è diametralmente opposta, con la Ferrari SF1000 che nei test è sempre rimasta lontana dalla ricerca di un giro veloce. Quando ciò si è verificato, le prestazioni sono state piuttosto deludenti. Charles ha ottenuto un miglior tempo in 1’16”360 con gomma C5, restando staccato di 6 decimi da quanto fece Valtteri Bottas nella prima settimana. L’altro dato negativo è che il monegasco sia risultato più lento anche della Renault di Daniel Ricciardo e di Max Verstappen, con l’olandese che ha però utilizzato la mescola C4 per far segnare un 1’16”269. A soli tre decimi da Leclerc troviamo la Racing Point di Sergio Perez, ma il tempo del messicano venne fatto segnare addirittura con la C3.

Se tutto ciò rappresentasse il potenziale reale della rossa ci sarebbe da piangere, andando a dare pieno credito alle parole di Binotto. Il maggior problema della SF1000 sembra riguardare la velocità di punta, con delle massime molto lontane rispetto a quelle della passata stagione. Dai dati GPS si è invece evidenziato un netto miglioramento nella percorrenza dei tratti misti. Parlando proprio dell’ultimo settore, si evince quanto la Ferrari si sia realmente nascosta. Leclerc infatti ha girato in 26”2 nel suo miglior giro con C5, ma il parziale più rapido fatto segnare da una rossa è stato un 26”015 su gomma media C3. Altro punto a favore della Ferrari SF1000 in questi test riguarda un’ottima simulazione di passo gara fatta da Leclerc nel corso dell’ultima giornata, più rapida rispetto a quella di Verstappen e non lontana dalla Mercedes di Lewis Hamilton.

La Ferrari ha anche messo in mostra una positiva affidabilità, risultando la monoposto con il maggior numero di giri coperti nella seconda settimana e staccata di 70 passaggi dalla freccia d’argento nel computo totale. L’unico neo riguarda un problema subito da Vettel nel secondo giorno, con una perdita d’olio dovuta ad una fascetta rotta. La power unit è stata cambiata per scopi precauzionali, ma si tratta di un guasto molto meno grave rispetto a quanto accaduto alla Mercedes. La nuova rossa non è messa così male come sembrerebbe, ma va comunque chiarito che a livello di performance sul giro secco sembra mancare qualcosina. A Melbourne potrebbe succedere di tutto, in quanto il campanello d’allarme sulla W11 è scattato e le frecce d’argento rischierebbero di non essere al massimo. Variabile impazzita la Red Bull, monoposto che ha impressionato per la grande stabilità nei test ma che valutata poi nel week-end di gara. E non dimentichiamoci della Racing Point che è una vettura già collaudata e che non ha avuto la minima noia nelle prove invernali.

 

 

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