La dinamica del lungo di Lewis Hamilton alla ripartenza del giro 49 è molto più complessa ed affascinante di quanto inizialmente immaginato.

Il GP dell’Azerbaijan di domenica scorsa rappresenterà sicuramente uno degli snodi chiave della stagione 2021 di F1. Il clamoroso ritiro di Max Verstappen, causato dal cedimento inaspettato della gomma posteriore sinistra, sembrava aver regalato a Lewis Hamilton la leadership del mondiale, ma alla ripartenza l’inglese ha commesso un errore grave e insolito, precipitando in fondo al gruppo dopo un bloccaggio in curva 1. In un primo momento, il lungo del sette volte campione del mondo sembrava semplicemente provocato da una frenata troppo ritardata, ma nel team radio post-gara Hamilton ed il suo ingegnere hanno rivelato il vero fattore scatenante: “Avevo il Magic attivo? Sono convinto di averlo disattivato…” – ha detto amaramente l’inglese; “Sì, lo hai fatto, ma lo hai inavvertitamente riattivato quando hai spostato la mano.” – ha risposto via radio Peter Bonnington.

Ma cos’è il Magic? In sostanza si tratta di una mappatura, usata da molti team con denominazioni e metodi d’inserimento differenti, che modifica alcune impostazioni cruciali durante i giri di formazione. Nel caso della Mercedes, il Magic si attiva con un bottone, che sposta automaticamente la ripartizione di frenata verso l’anteriore in maniera estrema (oltre il 75%, mentre di norma il valore della ripartizione è intorno al 55%), così da garantire un miglior riscaldamento dei freni e delle gomme anteriori. Sul volante di Hamilton, il pulsante è collocato in alto a sinistra nella zona posteriore, vicino a dove l’inglese ha deciso di posizionare la frizione. Dopo aver disattivato il Magic in griglia, Hamilton ha effettuato la procedura di partenza, per poi premere inavvertitamente il bottone mentre riposizionava la mano sul volante. Lo spostamento della ripartizione ha quindi provocato una disattivazione quasi totale dei freni posteriori, e perciò l’inglese è finito lunghissimo in Curva 1. L’errore non è stato quindi nella frenata, bensì nei pochissimi metri che separano la postazione di partenza e la prima staccata del circuito di Baku.

Chiaramente l’aver attivato il Magic non rappresenta né una scusante né un’aggravante per il sette volte campione, dato che si tratta comunque di una disattenzione grave, che ha compromesso un risultato fondamentale in ottica titolo. E proprio in ottica mondiale questo bottone assume un importante valore simbolico: quello della dannosità di ogni minima sbavatura durante una lotta così accesa ed equilibrata. Un qualsiasi calo di concentrazione, da un lato e dall’altro, porterà con sé un prezzo altissimo, e il complesso ed affascinante caso del Magic ne è la dimostrazione. Da un potenziale +14 in questa “maratona”, come l’ha definita Hamilton durante la pausa della bandiera rossa, ora l’inglese si ritrova a quattro lunghezze da Verstappen, che fin qui si è dimostrato più concentrato e spietato quando si è presentata l’occasione di sottrarre punti al rivale. La speranza è che anche in Francia, tra meno di due settimane, la lotta mondiale regali colpi di scena a non finire.

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