Le scuderie di F1 stanno discutendo con la FIA per limitare il numero di test con vetture passate ed evitarne una escalation nel 2025.
Nella F1 moderna, le possibilità di effettuare test in pista al volante delle monoposto sono molto limitate. Oltre alle sessioni pre- e post-stagionali organizzate dal circus, ai team è permesso condurre solo due filming day di 200 km ciascuno con le vetture dell’anno corrente. L’unica possibilità di test senza restrizioni riguarda le macchine che i Regolamenti definiscono ‘precedenti’ (previous cars): le squadre possono infatti svolgere un numero illimitato di prove in pista con monoposto vecchie di almeno due anni. Queste costose attività non rientrano nemmeno all’interno del budget cap, poiché (come evidenzia l’Art. 3.1 (e) dei Regolamenti Finanziari) fanno parte della categoria degli heritage asset activities e sono dunque escluse dalla lista dei costi da segnalare alla FIA.
Anche per questo motivo, molte scuderie svolgono questi test per preparare gli esordienti al debutto in F1: anche durante questa stagione, Mercedes e Alpine hanno fatto girare più volte su tracciati diversi Andrea Kimi Antonelli e Jack Doohan, entrambi al volante di una vettura 2022. Quando la Red Bull e Max Verstappen sono scesi in pista ad Imola per effettuare un test privato al volante della RB18, quindi, in molti si sono chiesti quale fosse l’utilità di provare una vecchia monoposto per il pilota olandese. La scuderia anglo-austriaca ha poi rivelato che la giornata di prove serviva al team per cercare di comprendere le difficoltà della RB20 sui cordoli, utilizzando una vettura che non aveva questa debolezza. Il legittimo test svolto dalla Red Bull ha però fatto sorgere alcuni dubbi e timori, segnalati da alcune scuderie nell’ultima riunione della F1 Commission.
Secondo quanto riporta Motorsport.com, infatti, alcuni team avrebbero segnalato il rischio di vedere una vera e propria guerra di test nel 2025, quando si potranno utilizzare le monoposto del 2023. Secondo le indiscrezioni, alcune scuderie starebbero infatti pianificando di trasformarlo in un programma di prove completo e con del personale dedicato. La quasi totale stabilità dei Regolamenti tra le due stagioni renderebbe molto utile per le squadre tornare in pista con una monoposto ‘precedente’, poiché permetterebbe di sperimentare soluzioni di assetto, fare prove comparative (come quella della Red Bull ad Imola) o saggiare eventuali modifiche effettuate ad un tracciato. I team stanno quindi discutendo con la FIA per apportare modifiche al regolamento ed evitare una vera e propria escalation del numero di test con le vecchie vetture.
Tra le opzioni che la Federazione sta considerando, ci sarebbero: il divieto di effettuare test su tracciati presenti in calendario nei sessanta giorni precedenti al Gran Premio; la limitazione a quattro giorni (o un totale di 1000 km) di prove per i piloti titolari; un limite massimo di venti giornate di test con vetture ‘precedenti’ a stagione.
Foto: Red Bull Content Pool