F1 – La Ferrari aveva incominciato il 2022 da netta favorita e c’erano alcuni che credevano, almeno fino a prima del weekend di Imola, che niente o nessuno potesse ostacolare quello che veniva ritenuto un glorioso cammino della Ferrari verso la riconquista del titolo piloti e costruttori che a Maranello ormai manca da troppo tempo. Nella seconda parte della stagione però, tra errori dei piloti, dubbie scelte strategiche e problemi di affidabilità la Red Bull ha saputo travolgere gli avversari italiani ed è riuscita ad imporsi finendo in cima al mondo.

Così del resto è ricominciato il 2023, come era presumibile aspettarsi, con un Red Bull che non ha chiaramente perso i suoi punti cardine di forza della passata stagione e che si pone così come netta favorita anche in questo anno per chiudere in cassaforte entrambi i titoli mondiali assegnati dalla FIA. La Ferrari si è purtroppo ancora una volta dimostrata inaffidabile in termini di resilienza, anche se Maranello assicura che il problema accusato da Leclerc costatogli il ritiro al giro 41 non si fosse mai presentato sui banchi di prova, e anche la gestione del degrado gomme solleva parecchi dubbi su dove il cavallino potrà piazzarsi in questa stagione. Un punto ritrovato è invece quello della potenza, lo scorso anno la Scuderia aveva puntato sulla potenza aerodinamica sacrificando qualcosa in termini di velocità massima, e questo compromesso si era nettamente fatto sentire in piste dove il carico aerodinamico è meno incisivo e la velocità di punta diventa un tratto distintivo.

Ferrari e Mercedes in questo avvio di stagione non sembrano, tirando le somme, aver convinto, ma occorre specificare che entrambe le squadre avevano deciso di tentare di puntare sul loro progetto originale 2022 tentando di eliminarne le criticità e provando a migliorarlo; diversamente da quanto fatto per esempio da Aston Martin che con un ingente investimento economico ha puntato tutto sulla già vista soluzione Red Bull, rivisitazione che comunque ha dato i suoi frutti in termini di performance (ovviamente).

Proprio a tal proposito Helmut Marko, all’interno di una lunga intervista, si è addirittura sbilanciato sostenendo che la Ferrari abbia, almeno al momento, la migliore power unit presente sulla griglia:

“Abbiamo ipotizzato che le squadre, in primis Ferrari e Mercedes, avrebbero lavorato sui loro punti deboli. Prendiamo la Ferrari. La velocità massima è migliorata in modo significativo, ma l’usura degli pneumatici, l’aspetto cruciale, non è migliorata affatto. Anzi, direi che è quasi peggiorata rispetto a noi. Per quanto riguarda la Mercedes, la partenza è altrettanto accidentata come l’anno scorso. L’unica cosa è che non credo che troveranno una soluzione in tempi brevi. Non disponiamo di dati precisi sulle unità di potenza, ma sulla base di vari confronti e informazioni ottenute, in generale riteniamo che il motore più potente sia quello della Ferrari, poi quello della Honda e infine quello della Mercedes, praticamente alla pari. La Renault si colloca in fondo alla classifica”.

A proposito dell'autore

Post correlati

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto