Stefano Domenicali, nuovo CEO della F1, ha parlato dell’impronta che intende dare al circus in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Il 2021 sarà un anno di grandi cambiamenti in F1. Non tanto a livello tecnico, visto il rinvio di un anno dei nuovi regolamenti, quanto invece a livello di governance. Dal 1 gennaio, infatti, Stefano Domenicali assumerà il prestigioso incarico di CEO della F1, subentrando a Chase Carey. L’italiano avrà un compito piuttosto difficile: guidare il circus in un periodo di crisi globale, cercando di rendere la categoria regina più competitiva a livello sportivo e più appetibile in tutti gli angoli del mondo. Di queste e molte altre tematiche ha parlato proprio Domenicali in una recente intervista a La Gazzetta dello Sport.

Gli obiettivi principali dei futuri regolamenti delle Power Unit, secondo il manager imolese, dovranno essere la sostenibilità economica e la semplificazione: “Questa è una tematica che sarà affrontata nei prossimi mesi. Speriamo che riusciremo ad attrarre nuovi costruttori. Il futuro della F1 è il motore ibrido, perché investire solo sull’elettrico è sbagliato. E’ però necessario mantenere sotto controllo gli investimenti, perché non possiamo continuare a sommergere i costruttori con i costi dei propulsori odierni. Inizieremo con un drastico taglio dei costi per evitare gli errori commessi in passato”.

“Dovremo anche semplificare le regole.” – prosegue Domenicali – “Se oggi si legge il Regolamento Tecnico o quello Sportivo, sembra di trovarsi di fronte alla Bibbia. Allo stesso tempo, dobbiamo mantenere minima la possibilità di interpretazione ed evitare le zone grige. La F1 diventerà affascinante per i grandi costruttori, ma non posso dire altro. Il circus può essere una grande piattaforma anche per coloro che hanno investito tantissimo nell’elettrico: offre delle opportunità di sviluppo di altre tecnologie con uno sguardo alla sostenibilità ambientale“.

Il manager imolese ha inoltre rivelato la sua ricetta per incrementare l’interesse nella categoria regina ed il coinvolgimento degli appassionati: “Oggi la F1, in qualità di competizione sportiva globale e piattaforma di business, è ancora quella con il più alto numero di spettatori ed appassionati e perciò è molto solida. Molte persone provano a sostenere che la F1 non sia più interessante e ciò è assolutamente falso. Credo che, al contrario, ci sarà sempre più partecipazione di costruttori, team privati e altri. La Mercedes ha vinto per molti anni, ma i cicli ci sono sempre stati”. Dobbiamo assicurarci che il nostro sport riporti maggiormente i piloti al centro dell’attenzione come accade nel motociclismo, dove si percepisce che è il rider a fare la differenza. Su questo fronte la F1 non è mai stata così forte come lo è oggi, vista la presenza di tanti piloti molto giovani e dotati”.

“E’ chiaro che la vettura ha un impatto molto importante” conclude Domenicali – “ma quando si mescolano le carte, come avvenuto nella seconda gara in Bahrain, otteniamo gare straordinarie. Ma non basta. Con i regolamenti del 2022 abbiamo fatto un primo passo avanti, dato che l’impatto dell’aerodinamica sarà inferiore e si potrà restare più facilmente in scia della macchina davanti. Il secondo step sarà il budget cap. Vogliamo anche che lo show coinvolga gli appassionati non solo attraverso i piloti. Un Gran Premio deve essere una proposta di sport, intrattenimento e musica: un’esperienza unica, come un concerto”.

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