Per il nostro ricco round di interviste questa settimana a Budapest, incontriamo questo pomeriggio Valtteri Bottas, pilota della Williams. La squadra vive un momento di difficoltà, la macchina non è competitiva e i risultati scarseggiano. Loquace e sorridente come non ci si aspetterebbe da un finlandese, abbiamo chiacchierato con lui di risultati, nuove regole per l’anno prossimo, del weekend e la stagione fin qui difficile per la squadra.

 

Valtteri, nel 2014 a Silverstone un buon risultato, due settimane fa non altrettanto. Cos’è successo in soli 12 mesi? Sono state solo le condizioni meteo a creare dei problemi?

In realtà avevamo delle buone sensazioni per Silverstone, anche se sappiamo che siamo vulnerabili con condizioni variabili, quindi sì, la pioggia decisamente non ci ha aiutato. Abbiamo fatto molta fatica a portare le gomme in temperatura in particolare quando la pista andava asciugandosi, così come accaduto anche in Austria. Sono state due gare difficili, ma speriamo che ora troveremo condizioni e temperature più stabili anche se sappiamo che le prossime gare non saranno quelle che meglio si adattano alla nostra macchina.

 

Andando ancora più indietro mi piacerebbe tornare a Baku e al tuo record di velocità sul rettilineo. Come hai vissuto quel momento dall’abitacolo?

Quando vai così veloce è difficile capire a quanto stai davvero andando; a Baku peraltro sembra di andare ancora più veloce perché i muri sono vicini e l’asfalto è sconnesso. Comunque sì, è stato davvero molto veloce! Ma solo tornato ai box i miei tecnici mi hanno comunicato la velocità.

 

Parlando sempre di Baku, ti piace questa nuova dimensione della Formula 1 che visita sempre posti nuovi? Come approcci un nuovo tracciato?

Come pilota mi piace molto correre su nuove piste; quella di conoscere e scoprire una nuova pista è una sfida che mi piace sempre molto, un percorso che inizia già dal giovedì e continua poi durante il weekend. Prima con il lavoro al simulatore, e le previsioni, le proiezioni. Poi finalmente i dati raccolti in pista vengono confrontati con i calcoli fatti in precedenza per avere una conoscenza completa della pista. Ma lo sviluppo e la conoscenza continua poi anche l’anno seguente partendo dai dati già raccolti, dunque un lavoro che va avanti continuamente. Per fortuna ci sono anche molte piste storiche e leggendarie ancora in calendario.

 

A questo proposito una domanda su Monza: cosa pensi del fatto che potrebbe uscire dal calendario di Formula 1? Ti mancherà in caso quella gara sia per il fascino del tracciato che per natura tecnica della pista?

Assolutamente, Monza è una location fantastica e il pubblico è sempre numeroso. Quindi la pista mi mancherebbe sicuramente, anche se non ho mai corso a Imola che è una pista ugualmente bella e interessante. Per me Monza dovrebbe restare in calendario perchè una dei tracciati più storici che ci siano, un layout velocissimo che peraltro si adatta bene alla nostra macchina.

 

Come valuti la tua stagione finora, dato che abbiamo appena passato la metà della stagione? Siete dove vi aspettavate di essere dopo i test invernali?

E’ stata un campionato di alti e bassi finora, non posso dirmi particolarmente soddisfatto. Altre squadre ci sono davanti perchè hanno portato sviluppi migliori dei nostri. Non siamo certo dove vorremmo essere, ma per il momento stiamo vivendo qualche difficoltà anche se l’importante è lottare sempre, in ogni gara, fino alla fine. Useremo un nuovo fondo questo weekend e dovrebbe essere un buon miglioramento. Certo non ci aspettiamo sviluppi clamorosi dato che il 2017 sarà una rivoluzione regolamentare radicale quindi è meglio concentrare le risorse sull’anno prossimo.

 

Il vostro problema è sempre la mancanza di carico aerodinamico?

Bè in questo senso potremmo dire che averne un po’ di più certo non sarebbe male. Naturalmente questo rende la nostra macchina più scivolosa e aumenta il graining sulle gomme che calano nelle prestazioni quindi anche il passo di gara ne risente. Sul giro di qualifica invece andiamo meglio, ma poi in gara abbiamo sempre qualche difficoltà. Non è certo facile trovare una soluzione in tempi rapidi. Le gomme inoltre, in particolare le ultrasoft sono piuttosto imprevedibili e difficili da interpretare, risentono molto del layout delle varie piste e dei cambi di temperatura, sono molto variabili, quindi è per noi è difficile far lavorare le gomme nel modo migliore.

 

Rispetto all’anno scorso vi ha creato qualche difficoltà il passaggio dalle due alle tre mescole disponibili per ogni Gran Premio?

Questo ha rappresentato un piccolo elemento di incertezza, almeno all’inizio. Ma poi le scelte si sono subito uniformate un po’ per tutti e non vediamo grosse differenze nelle scelte che i piloti fanno per il weekend. Al massimo si tratta di uno o due treni in più o in meno per ogni mescola, dunque niente di sostanziale. I modelli che abbiamo di simulazione sono ormai molto accurati per cui le scelte sono quasi le stesse per tutti.

 

Dopo Silverstone il tema delle comunicazioni radio è tornato attuale e la norma è stata cambiata, qual è la tua opinione al riguardo?

Se non ci sono problemi legati alla sicurezza non è un grosso problema questa limitazione. Noi per fortuna ancora non ne abbiamo avuti, ma se si presentasse un problema come quello della Force India in Austria dovremmo e vorremmo sapere quello che accade sulla nostra macchina.

 

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