Helmut Marko non molla la battaglia sull’accordo fra la Ferrari e Fia, annunciando che quando il mondiale inizierà, la Red Bull tornerà a chiedere chiarimenti.
Nonostante il Coronavirus, i tanti rinvii o cancellazioni e gare a rischio, Marko continua a far discutere con le sue dichiarazioni, ed attaccare Ferrari e Fia.
Christian Horner, la scorsa settimana aveva chiarito perché il team anglo-austriaco non poteva tirarsi indietro, ma dopo le polemiche prima del Gp d’Australia, la rottura fra le principali candidate ad interrompere il dominio della Mercedes sembrava rientrare.
Sopratutto quando alcune indiscrezioni sulla riunione di otto giorni fa, riportarono del ruolo decisivo avuto dal team principal della Red Bull, per convincere Mattia Binotto a dare il suo ok a rinviare al 2022, il nuovo regolamento.
Invece Marko a F1.insider.com, rilancia e pretende di sapere cosa è emerso dall’indagine sulla power unit Ferrari 2019, e se ci sono state irregolarità.
“Purtroppo in questo momento, si devono fare i conti con altre cose. Ma ciò non significa che smetteremo di lavorare su Fia e Ferrari, se le cose torneranno alla normalità.
La crisi del Coronavirus ha oscurato l’accordo, che per noi resta scandaloso“.
Il consulente di Dietrich Mateschitz, rispetto ai toni usati nell’ultimo mese pur invocando chiarezza al momento sembra aver messo da parte i propositi di una causa alla Federazione.
“Non vogliamo in alcun modo danneggiare la Ferrari o Fia, ma continuiamo a chiedere un chiarimento completo, su come è nato lo strano accordo privato”.
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— Aston Martin Red Bull Racing (@redbullracing) March 25, 2020
Anche in questa occasione, a finire nel mirino del manager austriaco è Toto Wolff, all’inizio capo dei team ribelli, lasciando intendere che si è dovuto piegare alla volontà di Ola Kallenius, di ricreare l’alleanza storica con la Ferrari.
Infatti ancora una volta, Marko conferma la marcia indietro delle Frecce d’Argento, e che la Red Bull non intende seguire i campioni del mondo.
“Continueremo anche senza Mercedes, che stranamente è saltata giù dal treno, di cui all’inizio era il conducente“.