di Stefano De Nicolo’
@stefanodenicolo

Nella noia del Gran Premio di Germania, gli unici spunti di analisi ce li regala Nico Rosberg. Parte male, ma questa certo non è una novità, ci ha abituato ad essere bruciato da Hamilton allo start. Oggi in realtà scatta peggio del solito e si fa infilare persino dalle Red Bull. Nel corso della gara poi il duello con Verstappen: Nico vuole passare e ritarda la frenata di una vita. Si butta all’interno andando semplicemente dritto apparentemente dimenticandosi di frenare. Al termine della pista pare ricordarsi che il volante della sua W07 è deputato alle funzioni di sterzo oltre che di regolazioni elettroniche, ma questo solo dopo aver ormai spinto Verstappen fuori dal tracciato. L’episodio viene rapidamente sanzionato dai commissari che puniscono il pilota tedesco con 5 secondi di penalità da scontare al pit stop successivo.

Oltre all’evidente scorrettezza quello che mi è subito venuta in mente è l’analogia con l’episodio analogo del Gran Premio d’Austria. Anche in quell’occasione Rosberg, in quel momento in lotta con Hamilton, andò dritto e costrinse il compagno-avversario fuori dalla pista. Ebbe la peggio, e dovette percorrere tutto l’ultimo giro con l’ala anteriore sotto la macchina. Perse così il podio. La recidiva di Rosberg colpisce per la sistematicità con cui il tedesco ne fa ricorso in situazioni di difficoltà. Il confronto con Hamilton è ormai impietoso: il pilota inglese lo mette sistematicamente in riga alla partenza e riesce a sopravanzarlo con regolarità ad ogni gara. Il mondiale appare ormai saldamente nelle mani di Lewis, che con classe e grinta ha di fatto spazzato via la sua concorrenza, recuperando lo svantaggio in classifica (peraltro accumulato da Rosberg  anche grazie alle noie di affidabilità in cui è incappato Hamilton ad inizio stagione). L’unica speranza a cui Rosberg ancora può aggrapparsi sono le penalità cui il pilota inglese andrà inevitabilmente incontro nelle prossime gare quando dovrà sostituire il motore della sua Mercedes, avendo già esaurito le unità a disposizione.

La sfida tra i due tuttavia, ne siamo certi, non è finita. Le schermaglie e le scorrettezze nelle prossime gare non mancheranno. A cominciare proprio da Spa, dove già due anni fa i due si toccarono. Per la gioia di Toto Wolff.

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