@stefanodenicolo
Il Gran Premio di Germania è lo specchio del campionato. O almeno di questo scorcio della stagione. La Mercedes, imprendibile; la Red Bull sorprendentemente a poca distanza dai tedeschi. La Ferrari a inseguire: è la terza macchina.
Nel corso del weekend la squadra non è mai stata competitiva in nessuna delle sessioni di prova nè di qualifica. La cosa certo non sorprende vista la difficoltà quasi cronica della squadra nel trovare il setup giusto della macchina. Questo problema, come confermato più volte, è in un certo senso il peccato originale della SF16-H, vale a dire l’eccessiva sensibilità a regolazioni e condizioni esterne: un piccolo cambiamento nelle temperature, nell’asfalto, carichi di benzina o caratteristiche delle gomme richiedono tempi lunghi per essere trasformati in una messa a punto efficiente. Quello che forse sorprende è lo scatto in avanti davvero importante che ha fatto la Red Bull; pare che il suo segreto sia nella sospensione posteriore che riesce a scaricare a terra la potenza del motore Tag Heuer, sebbene non mostruosa.
A detta dello stesso Vettel negli ultimi Gran Premi le difficoltà di messa a punto erano passate in secondo piano, mentre qui si è riproposto il problema in tutta la sua complessità. Il risultato della qualifica fa il paio con quello della gara. Vettel supera Raikkonen per chiudere quinto, ma la giornata resta disastrosa. In nessun momento la Ferrari è parsa in grado di potersi muovere dalla sua situazione di classifica attuale. “Sono molto deluso perchè questa è la mia gara di casa” ha commentato Vettel in conferenza stampa “non pensavo certo di poter vincere, ma tuta la squadra si aspettava un risultato migliore. Le ultime gare sono state difficili per noi, ma anche molto utili per comprendere a fondo la macchina. La seconda metà di stagione saremo più competitivi”. Sebastian si è poi anche espresso contro i prezzi eccessivi dei biglietti che hanno limitato l’affluenza del pubblico che è accorso comunque numeroso al circuito “le tribune qui sono veramente enormi, è difficile riempirle come a Silverstone”.
Kimi Raikkonen raccoglie invece un sesto posto, come a Budapest “ma i due risultati sono diversi” ha commentato, “conta sempre il modo in cui matura il risultato. I Ungheria eravamo più vicini, qui molto lenti; un weekend molto difficile”.
Non nasconde le difficoltà nemmeno Maurizio Arrivabene, nel momento molto delicato in cui la squadra viene di fatto riorganizzata dopo la partenza non del tutto inaspettata di James Allison. “La Red Bull ha fatto dei grossi progressi, noi invece abbiamo avuto gli ultimi grossi aggiornamenti aerodinamici a Barcellona” ha commentato il team principal “Finchè non abbiamo capito quali fossero i nostri problemi non abbiamo potuto muoverci. Ora lo sappiamo, dobbiamo lavorare tanto sull’aerodinamica quanto sul grip meccanico. Le gomme certo ci danno ancora dei problemi, ma dobbiamo affrontare un problema per volta. Concentreremo il lavoro su alcune piste dove siamo certi di poter raccogliere risultati importanti. Il progetto 2017 continua parallelo con quello attuale”. Rispondendo alle domande sui ruoli tecnici chiave all’interno della squadra ha commentato: “Abbiamo tanti talenti in casa, giovani italiani a cui dobbiamo dare la possibilità di emergere per esprimere la loro creatività; crediamo nelle loro capacità. Il genio viene fuori coltivando le potenzialità che si hanno in azienda”.
La Formula 1 si ferma ora per tre settimane. Vacanze per tutti fino al Gran Premio del Belgio a Spa Francorchamps, l’università della F1 dove si correrà a fine agosto. Lì la pista sarà completamente diversa (sulla carta meno favorevole alla Ferrari) ma anche una nuova opportunità per presentare degli aggiornamenti e provare, almeno, a riconquistare il secondo posto nella costruttori.
Appuntamento in pista con il nostro inviato per il racconto in diretta. Da Hockenheim è tutto, buone vacanze!