In quel di Singapore la pioggia battente ha segnato l’inizio della gara domenicale sul tracciato di Marina Bay, l’acqua ha iniziato ad invadere il circuito intorno alle 18 ora locale provocando un ritardo di circa 1 ora nelle procedure previste per l’inizio del Gran Premio, motivo per cui i semafori si sono effettivamente spenti alle 21:05, 65 minuti dopo l’orario inizialmente programmato. Inoltre viste le condizioni e le 3 virtual safety car insieme alle 2 safety car hanno fatto si che la gara si chiudesse entro il limite delle due ore e non con i 61 giri previsti.

Ma non sono terminate qui le cose che non sono andate come avrebbero dovuto, allo start Leclerc è stato autore di una partenza decisamente non brillante, che lui stesso ha detto di dover analizzare per capire cosa è successo di preciso, errore che è stato sfruttato appieno da Perez anche perché era favorito dal lato interno di curva 1 visto che il circuito di Singapore viene percorso in senso antiorario. Ma gli scivoloni di Charles non sono finite qui: al rientro in pit lane durante il cambio gomme per passare dalle intermedie alle slick è andato leggermente lungo perdendo un paio di secondi netti, ma l’errore può essere spiegato dal fatto che le condizioni erano particolarmente difficoltose, frenare su un terreno bagnato non è certamente il massimo in termini di precisione. Inoltre verso la fine il numero #16 ha stressato eccessivamente le gomme mandandole in overheating e crollando poi negli ultimi minuti della gara, finendo addirittura 7 secondi abbondanti dietro al leader Perez, questo probabilmente per cercare di dare tutto nel tentativo di superare Perez.

Buona anche la gara di Sainz, seppure con alti e bassi, alla partenza Carlos è infatti riuscito a passare Hamilton, ma nonostante ciò è parso subito chiaro che la gara che i primi due stavano conducendo era completamente su un altro livello rispetto a quella che tutti gli altri componenti della griglia correvano. Sainz è tuttavia riuscito a guadagnare la posizione su Norris durante il pit stop, cosí facendo quando il numero #4 di McLaren è uscito dalla pit lane si è ritrovato davanti Sainz, che ha potuto cosí concludere sul podio a Singapore.

Gara di alti e bassi anche per Max che già era a conoscenza di essere chiamato ad una rimonta molto difficile, quasi impossibile considerate le condizioni del tracciato, infatti l’olandese ha perso posizioni durante la partenza salvo poi recuperarle nel corso dei primi giri, poi alla ripartenza dopo la Safety Car entrata per il ritiro di Tsunoda, è andato lungo con un bloccaggio che lo ha quasi costretto contro le barriere, tanto che il numero #1 è entrato in zona punti a 13 minuti dalla fine della gara, ed è riuscito a concluderla in 7° piazza, limando il più possibile i punti “persi” su Leclerc, anche se ormai il mondiale è già praticamente nelle sue mani, si tratta solamente di capire su quale circuito il leone arancione coronerà il suo secondo titolo.

Fisicamente provato Hamilton (come tutti i piloti del resto) che all’uscita dal paddock intorno all’1 di notte ora locale strizzava gli occhi e pareva molto affaticato, non a caso Singapore è la pista fisicamente e mentalmente più complicata e difficile di tutto il calendario, il 7 volte iridato è anche stato protagonista di un impatto contro le barriere in curva 7 al giro 33, Lewis ha provato a continuare senza rientrare ai box, ma l’ala anteriore era visibilmente danneggiata ed è quindi stato costretto a cambiarla al giro 34.

Per quanto riguarda invece le investigazioni su Perez possiamo quasi dire con certezza che la FIA non prenderà nessun provvedimento, stando a quanto detto dallo stesso Perez in persona giunto in conferenza stampa subito dopo il colloquio con gli steward, secondo il messicano gli alti livelli hanno compreso la sua situazione e non procederanno in alcun modo, in ogni caso nella peggiore delle ipotesi Checo riceverebbe una penalità di 5 secondi che non andrebbe ad influenzare il risultato della gara visto che Leclerc ha chiuso a più di 7 secondi dal numero #11. Ora la palla passa al Giappone, dove Max avrà la seconda e più concreta possibilità di diventare 2 volte campione del mondo.

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