Un timido, cauto sorriso, ma bello e “speranzoso” a vedersi: è quello raccolto dal nostro inviato sul circuito del Montmelò Alessandro Sala, “dipinto” sul volto di un tecnico Ferrari appostato lungo il tracciato per valutare la bontà della nuova SF70-H. E così si può riassumere la prima giornata di test stagionali della Ferrari: Sebastian Vettel, apparentemente senza alcun problema grave d’affidabilità, ha coperto in totale ben 128 giri (soltanto la “solita” Mercedes ha fatto di meglio) con un best lap di 1:21.878, ad appena un decimo da Lewis Hamilton che montava una mescola di pneumatici più prestazionale (Pirelli Yellow Soft) sulla sua Mercedes rispetto a quella utilizzata dal tedesco (White Medium). Facciamo subito chiarezza: in questo day-1 i tempi contano poco o nulla, e saranno destinati a calare ulteriormente e ben più di quello eravamo solitamente abituati (si parla di un potenziale di 5 secondi più basso rispetto ai tempi 2016), per via di monoposto quest’anno molto più prestazionali, grazie alla nuova aerodinamica e alle gomme più larghe imposte dal nuovo regolamento. Ma di sicuro per le Rosse questo è stato un avvio confortante: innanzitutto dal punto di vista dell’affidabilità. Come detto in precedenza, tanti i giri inanellati senza problemi: tutto un “altro spartito” rispetto alla scorsa stagione, dove le pur buone prestazioni erano inficiate da preoccupanti e “noiosi” problemi tecnici. Va inoltre registrata la nuova metodologia di lavoro: al contrario dello scorso anno, consci dei problemi patiti nel portare in temperature le gomme a mescola più dura con basse temperature, in Ferrari la giornata odierna è stata completamente dedicata all’uso delle mescole più “resistenti” del lotto, Medium (per la maggior parte della sessione) e Hard (con cui Vettel ha concluso la giornata simulando un lungo stint di circa 25 giri, pare con il pieno di carburante, sul passo dell’1:26). Oltre al buon tempo sul giro, anche gli stint sulle Medie sono stati positivi: su una durata media di 16 giri (8+8), Vettel ha girato in uno degli stint “documentati” tra il 22.4 e il 25.1 (togliendo la prestazione top di cui detto in precedenza). Mercedes, seppur con una mescola Soft più tenera e meno adatta all’asfalto abrasivo del Circuit de Catalunya, è sembrata accusare un degrado più severo (ma, ripetiamolo, il discorso andrebbe fatto a parità di mescola e condizioni ambientali, cosa oggi non avvenuta). Anche le velocità massime hanno confermato le positive impressioni Ferrari, con Vettel al top a 283,4 Km/h (3 in più rispetto ai più diretti inseguitori Massa e Hamilton), segno che il passo corto sembra non inficiare l’aspetto relativo al drag aerodinamico. E proprio il passo corto è stato uno degli aspetti “più attenzionati” in pista: dai video visibili in rete e dalle impressioni live dei nostri inviati in circuito, nel 3° settore del tracciato, quello più guidato (che nello scorso Mondiale ha creato tantissimi problemi alle Rosse, mancanti di grip e trazione), la Ferrari è sembrata abbastanza precisa in ingresso e stabile e pronta al retrotreno nell’erogazione in uscita di curva (anche se Vettel sembrava non forzare particolarmente). Anzi, è parsa quasi meno “scorbutica” al posteriore della Mercedes (che, nonostante il passo lunghissimo, è comunque sembrata davvero “incollata” alla linea ideale accanto ai cordoli nei cambi di direzione della “esse” veloce). Come detto, ci troviamo solo “all’alba” di una nuova “era regolamentare”, dove tutti stanno “giocando a nascondino”, ma le buone impressioni iniziali potrebbero essere un buon viatico per un buon futuro Ferrari (e per un Mondiale F.1 2017 più combattuto). Non ci resta che attendere domani, per vedere se anche Kimi Raikkonen, che si alternerà a Sebastian Vettel in queste giornate di test, confermerà queste “good vibrations” (parafrasando i Beach Boys, in attesa della “bella stagione”). Almeno in pista, visto che i piloti, come tutta la Ferrari, all’insegna del “testa bassa, piedi per terra e lavorare” non parlerà ufficialmente fino a giovedì. Ma i sorrisi dei suoi uomini, speranzosi e sinceri, potrebbero valere più di mille parole.
di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)