Chiedo scusa ai lettori per la mia prolungata assenza, però, riguardo al trascorso GP di Montecarlo, c’era ben poco da dire: la Ferrari si è dimostrata un gradino più in alto rispetto ai rivali anglo tedeschi ed a mio modesto avviso, anche la strategia è stata perfetta e dettata solo dalle necessità.

Da tempo il pilota che è in testa ha la precedenza rispetto al compagno che lo segue e avendo due piloti in testa non si rischia, quindi se Verstappen ha iniziato il ballo dei pit stop, era ovvia la reazione al muretto Ferrari che è andata in “copertura” e ovviamente, lo ha fatto col pilota che era in testa, per contro Vettel ha amministrato saggiamente la sua gara, infatti, si è progressivamente allontanato da Kimi con l’evidente intento di non subire danni dalla scia, operando degli evidenti lift and coast sul rettilineo di arrivo e dopo il tunnel, in questo modo, nel momento cruciale, ha potuto dar libero sfogo a tutta la potenza del propulsore Ferrari, cosa che Kimi non era in grado di fare e, infatti, i suoi tempi cominciavano a innalzarsi pericolosamente; era altrettanto ovvio che Ricciardo avendo scelto una strategia analoga a quella del tedesco, non poteva essere lasciato da solo in pista, troppo alto il rischio di lasciare l’australiano in testa nel caso di una safety car, ancorché virtuale. In questi due punti che è dimostrata la palese superiorità Ferrari, perché la SF70H è una vettura senza difetti, anche se “al risparmio” poteva essere davanti con la possibilità di “coprire” qualsiasi strategia.

Il muso di Raikkonen sul podio? Beh, arrivare secondi dopo essere partiti al palo e per lo più a Monaco è quasi una sconfitta.

Quando ho scritto:

Formula 1 Ferrari con piu’ carico aerodinamico.

Mi sono posto l’interrogativo sul dove la Ferrari avrebbe potuto trovare più carico aerodinamico in circuiti più esigenti; un amico (di cui non faccio il nome, altrimenti si monta la testa) mi disse che il problema non era della Ferrari che il carico lo aveva di suo, semmai era di altri che di downforce non ne avevano a sufficienza, ora posso dire che aveva ragione, perché la SF70H a Monaco si è presentata solo con degli adattamenti “standard”, così come hanno fatto tutti, ma si è dimostrata la vettura più a suo agio nelle pieghe del principato, ora ci si trova di fronte al problema opposto, perché il circuito canadese è a carico aerodinamico medio basso.

Osservando la SF70H in versione canadese, alcune soluzioni non sono del tutto inedite, come l’ala posteriore a cucchiaio, altre, sono solo degli “affinamenti” come le modifiche apportate al deviatore di flusso, mentre gli interventi sul fondo sembrano siano destinati a migliorare ancora la c.d. minigonna pneumatica, per cui mi sembra evidente che gli sforzi degli uomini Ferrari siano stati rivolti a migliorare la penetrazione aerodinamica, senza rinunciare al downforce.

La SF70H sembra essere camaleontica, può permettersi di variare i componenti secondo le esigenze, sia con soluzioni già testate (ala posteriore a cucchiaio), sia con piccoli accorgimenti migliorativi, cosa che in Mercedes ancora non possono fare e questo per i motivi ampiamente illustrati dall’ing. Scalabroni:

https://www.newsf1.it/newsf1-speciale-intervista-alling-scalabroni13193/

Con una vettura carente in trazione, con sospensioni che inevitabilmente devono essere più rigide, si hanno degli evidenti problemi di surriscaldamento degli pneumatici posteriori, mentre per l’anteriore il problema è opposto e non si raggiungono le temperature ideali di funzionamento.

Pertanto, sono del parere che in Mercedes dovranno accelerare tantissimo sugli upgrade per tenere il passo Ferrari e non è assolutamente una cosa facile, poiché gran parte delle riserve sono state utilizzate per portare il copioso aggiornamento visto a Barcellona, ma soprattutto dovranno seguire una scaletta piuttosto rigida, che dovrà compendiare prima degli interventi sulla meccanica per tentare di contenere i problemi e poi intervenire sull’aerodinamica, mentre in Ferrari si possono permettere di giocare “sul sicuro”.

Attualmente, quindi, la Mercedes sembra essere piuttosto plafonata sul piano degli sviluppi, tanto che avrebbe perfino dirottato delle risorse inizialmente previste per il 2018 all’anno in corso, proprio per contenere l’avanzata rossa, ma anche questo è un evidente segnale delle difficoltà in cui la casa di Stoccarda versa attualmente.

Ancora una volta devo riconoscere che Mattia Binotto non aveva sbagliato quando ha detto che la partita si giocherà sugli aggiornamenti.

 

Leonardo Fiorentino

 

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