Mancano sette giorni al ritorno del campionato di F1 e prima di tornare a parlare di gare in pista, è doveroso fare una piccola analisi della situazione piloti in casa Ferrari.

E’ doveroso fare un confronto Vettel Leclerc perché, quando si tornerà a correre, potremmo capire meglio le scelte che la Ferrari adotterà fino alla fine dell’anno in funzione dei risultati ottenuti in pista.

Quest’anno la Ferrari è partita con Sebastian Vettel come prima guida e Charles Leclerc come seconda guida.

Anche durante il corso della prima metà della stagione, le scelte della scuderia sono andate nella direzione di dare maggiore opportunità di andare a punti a Vettel, rispetto che a Leclerc, per dare qualche chance in più al tedesco di colmare il gap con Hamilton.

 

Ma siamo sicuri che sia stata la scelta giusta?

E’ indubbio che da parte della Ferrari scegliere un quattro volte campione del mondo come prima guida, rispetto ad un giovane al suo secondo anno in Formula 1, è una scelta comprensibile e condivisibile.

Anche perché l’esperienza del tedesco è sicuramente un’arma a cui non si può fare a meno durante il corso di un campionato mondiale di F1.

Ma quest’anno con l’arrivo di Leclerc sembra non essere così scontato che il tedesco sia ancora la scelta giusta.

Punteggio Vettel leclec

Attualmente Vettel è quarto nella classifica piloti con 156 punti, mentre Leclerc è quinto a 132 punti, con una differenza di soli 23 punti tra loro.

Se confrontiamo i podi ottenuti alle prime 12 gare, anche qui il tedesco conduce sul monegasco per 6 podi a 5, così come le gare finite davanti, dove si ha un 8 a 4 sempre per il numero 5 della Ferrari.

C’è da dire che quest’anno Leclerc poteva avere molti più punti rispetto a Vettel, e tutti i punti persi, la maggior parte, sono stati errori di poca esperienza, o decisioni da parte della scuderia.

In gara è sempre stato molto concentrato, veloce, e ci ha regalato delle gare emozionanti, che da anni non ricordavamo.

Per Vettel invece, i punti persi, sono la maggior parte da imputare ai soliti cali di tensione mentale, che lo inducono a commettere degli errori. Questo tipo di problema se ci pensiamo bene Vettel li ha sempre avuti anche quando guidava la Red Bull.

Ci aspettiamo sempre quel salto di qualità che possa fare la differenza, ma sono anni che non accade.

Anche l’anno scorso quando poteva seriamente pensare di vincere il mondiale, ha avuto un calo di concentrazione che lo ha portato ad una serie di errori che gli hanno fatto perdere la corsa per il titolo mondiale.

La sola pressione di Hamilton che gran premio dopo gran premio recuperava punti, lo hanno messo in una condizione tale da non riuscire a tenere i nervi saldi fino a fine stagione.

E pensare che l’anno scorso aveva come compagno di squadra Kimi Raikkonen, che non ha mai avuto niente da dimostrare in Ferrari, e quindi non lo metteva mai sotto pressione.

Quest’anno con un compagno più giovane e talentuoso, però, la musica cambia.

La pressione non arriva solo dai tuoi avversari, ma anche dal tuo compagno di scuderia.

Leclerc ha dato fino ad ora dimostrazione di saper gestire la pressione a livello mentale molto più di Vettel.

A 21 anni gli errori che ha commesso in questa prima metà di stagione sono attribuibili ad una scarsa maturità che presto arriverà.

Non scordiamoci che il fenomeno Verstappen, anche lui 21 anni, fino all’anno scorso buttava punti per via della sua irruenza, e poca esperienza.

E quest’anno con ormai 5 anni di F1 riesce più a gestire la sua verve competitiva, incanalandola in prestazioni sempre positive e convincenti.

Il suo terzo posto nella classifica piloti non è solo frutto di un miglioramento prestazionale della sua Red Bull Honda, ma di un grande lavoro mentale congiunto ad una maturità (ancora non completa), che lo porta ad andare a punti anche quando in altre occasioni li avrebbe persi.

Comunque, per ora, Vettel ha un contratto fino al 2020 ed ha tutto il tempo per dimostrare che è ancora lui la prima guida.

Senza andare troppo in là, vedremo nella seconda metà della stagione chi sarà davanti tra Vettel e Leclerc.

I risultati però, come sappiamo, non sono solo questioni di numeri.

di Federico Caruso

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