Formula 1 – In queste ultime settimane la FIA si trova nell’occhio del ciclone a causa di molti licenziamenti di figure di spicco che hanno alzato un polverone mediatico intorno alla figura del presidente Mohamed Ben Sulayem.
In ordine temporale, l’ultimo commissario di gara a perdere il posto è stato Tim Mayer, il quale, in una serie di dichiarazioni, ha preso di mira il comportamento di Ben Sulayem, reo di voler interferire in molte decisioni.
A ogni gara viene assegnato un gruppo di commissari sportivi che rappresenta un organo indipendente di supervisione, ma Ben Sulayem in persona ha più volte espresso le sue opinioni
“non direttamente ai commissari sportivi, ma attraverso il suo staff”, secondo quanto afferma Mayer.
Ad esempio, il famoso caso delle parolacce riguardante Max Versappen, rappresenta una battaglia condotta dal presidente della FIA in persona: “La sua opinione [di Ben Sulayem] è che i piloti debbano essere penalizzati per le parolacce. Ci sono stati momenti in cui si è impegnato direttamente per far conoscere le sue opinioni. Parte del lavoro dei commissari è quello di far rispettare la politica della FIA”.
“Tecnicamente il turpiloquio è vietato, quindi non è ingiusto. La questione è se abbia senso dare la caccia ai piloti per un’imprecazione piuttosto blanda. Per la maggior parte dei piloti, l’inglese è la seconda, la terza o la quarta lingua, e per tutti i bambini dei go-kart del mondo è la prima parola che gli viene insegnata in inglese. Ci sono altri modi per gestire questo genere di cose, a meno che il vostro desiderio non sia quello di mostrare i muscoli”, ha continuato Mayer.
L’accusa di Mayer però non si ferma qui: l’ormai ex-commissario di gara è tornato sul caso dell’indagine interna nei confronti di Ben Sulayem, accusato di essere intervenuto per annullare una penalità inflitta a Fernando Alonso.
Nel marzo di quest’anno, un informatore ha affermato che Ben Sulayem ha chiamato lo sceicco Abdullah bin Hamad bin Isa Al Khalifa, vicepresidente della FIA per lo sport per la regione del Medio Oriente e del Nord Africa, che era presente alla gara in veste ufficiale, e gli ha fatto presente che la penalità doveva essere ritirata.
La penalità di 10 secondi è stata effettivamente annullata e Alonso ha potuto mantenere il suo terzo posto. Dopo una revisione da parte della propria commissione, la FIA ha dichiarato che non c’erano prove a sostegno dell’accusa e Ben Sulayem è stato scagionato dal Comitato etico dell’organizzazione.
Mayer, che ha lavorato per la Federazione per 15 anni, ha detto di aver appreso la notizia del suo licenziamento via SMS da uno degli assistenti di Ben Sulayem nella giornata di martedì.
Ha dichiarato: “Per una federazione che si basa su volontari, licenziare via sms una persona che ha dato un contributo significativo è indicativo di come sia gestita la federazione”.
Parlando del motivo del suo licenziamento, Mayer ritiene che Ben Sulayem si sia “offeso” in seguito a un appello dei responsabili del Circuit of the Americas (COTA) dopo un’invasione di pista da parte dei tifosi.
Mayer ha supervisionato il diritto di revisione per gli organizzatori del Gran Premio degli Stati Uniti dopo che sono stati multati per 500.000 euro, con 350.000 euro di sospensione, dopo che gli spettatori sono entrati in pista al termine della corsa.
Mayer stava lavorando nel suo altro ruolo di organizzatore sportivo e aveva cercato di far riformulare la sanzione ufficiale per eliminare qualsiasi suggerimento di negligenza da parte del COTA.
È stato immediatamente escluso dalla commissione dei commissari sportivi per il Gran Premio del Brasile, prima di essere licenziato questa settimana, citando come Ben Sulayem abbia ritenuto l’appello “un attacco personale”.
Mayer ha dichiarato: “La motivazione ufficiale che verrà data è che hanno ritenuto che ci fosse un conflitto di interessi con la FIA, in quanto avevo guidato il diritto di revisione nel mio ruolo di organizzatore. Ma non è per questo che sono stato licenziato. Essere un organizzatore è un ruolo che ho svolto, a beneficio della FIA, per oltre 12 anni. Non è una novità”.
“Nonostante la questione sia stata risolta in modo pacifico e amichevole, lui è ancora arrabbiato e ha deciso di licenziarmi. Dopo 15 anni di volontariato come commissario di gara, un decennio di insegnamento ad altri nello stesso ruolo e centinaia di ore di volontariato in altri ruoli, ho ricevuto un messaggio da uno dei suoi assistenti”.
Ha poi aggiunto: “Non c’era alcuna intenzione di creare problemi con la FIA e continuerò ad essere l’organizzatore sportivo dei tre Gran Premi degli Stati Uniti. Si trattava di una questione talmente secondaria che è sconcertante che qualcuno si sia sentito offeso”.
La partenza di Mayer si aggiunge a un ingente numero di licenziamenti e addii dalla Federazione. Su tutti, bisogna ricordare l’ex direttore di gara della F1, Niels Wittich, e il responsabile della conformità della FIA, Paolo Basarri, i quali hanno lasciato i loro ruoli di recente, mentre nell’ultimo anno l’organizzazione ha perso il direttore sportivo Tim Nielsen, il direttore tecnico Tim Goss, l’amministratore delegato Natalie Robyn, il capo della commissione per le donne Deborah Mayer, il segretario generale della mobilità Jacob Bangsgaard e il direttore delle comunicazioni Luke Skipper.