La Ferrari nel Gran Premio del Bahrain ha confermato i limiti della SF1000 sui circuiti di motore dice addio al terzo posto della classifica costruttori, e quanto sia fondamentale che la nuova power unit nel 2021 sia nettamente migliore di quella di quest’anno.

A Sakhir, sulla pista in cui la Ferrari era imbattuta da due anni, è tornata sui livelli di inizio stagione non ripetendo le gare di Portimao, Imola e Istanbul. Passo indietro che rende ancora più importante il lavoro fatto nei mesi scorsi a Maranello, per recuperare il gap di cavalli dalla Mercedes, Honda e Renault.

Ferrari Domenicali

Débâcle che era ampiamente prevedibile, considerando che le gare peggiori della Rossa erano state a Spa, Monza e il Mugello. I progressi con gli aggiornamenti nei Gp di Portogallo, Emilia Romagna e Turchia, avevano fatto illudere Mattia Binotto di potersi confermare anche in Bahrain.

Infatti la SF1000, ha dimostrato ancora una volta che ha bisogno di un assetto ad alto carico aerodinamico per essere competitiva. Invece scaricandola per cercare di avere più velocità di punta, diventa inguidabile per Charles Leclerc e Sebastian Vettel e non soltanto sul giro secco, ma anche nel passo gara.

La brutta prestazione di Domenica  può essere utile alla squadra, per ricordarsi che la strada per recuperare il distacco dalla Mercedes è ancora lunga. Nonostante la prossima settimana nell’ovale in cui si correrà la gara, la Ferrari dovrebbe faticare ancora ci sono due buone notizie dopo il Gp del Bahrain.

Il cambio di posizione sulla richiesta della Red Bull di congelare i motori a fine 2021, fa capire quanto a Maranello siano sicuri che con la nuova power unit possano tornare ad essere il miglior propulsore in griglia. Inoltre anche se il sesto posto della classifica costruttori non è da Ferrari, potrebbe essere un vantaggio in ottica 2022 potendo lavorare il quindici per cento in più in galleria del vento rispetto alla Mercedes.

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