La restituzione del giro che vale la Pole nella Sprint a Norris ha generato grandi polemiche, ma la Direzione Gara ha fatto la scelta giusta.

Il venerdì del GP di Cina ha regalato grandi emozioni e tante sorprese. Tra l’erba che prende fuoco all’improvviso a bordo pista e la pioggia giunta giusto in tempo per la SQ3, ad emergere con la Pole Position per la Sprint Race di domattina è stato Lando Norris. L’inglese, come anche Max Verstappen, si è visto cancellare ben due giri lanciati per track limits, mentre l’ultimo tentativo gli è valso il miglior tempo con un distacco abissale (+1.261″) su Lewis Hamilton e tutti gli altri. La Pole è tuttavia arrivata in circostanze alquanto strane: la Direzione Gara aveva dapprima deciso di eliminare anche il giro decisivo del pilota della McLaren, per poi ripristinare il tempo in vetta alla classifica. Il dietrofront della FIA ha generato un po’ di polemiche, ma stavolta bisogna sottolineare che la scelta della Federazione è stata corretta.

landp norris Cina Sprint RAce

Il caso specifico di Norris è molto semplice: l’inglese ha oltrepassato i limiti della pista nei primi due giri lanciati, mentre ha sempre tenuto le ruote all’interno delle righe bianche nel tentativo finale. La cancellazione della Pole è stata dunque un errore della Direzione Gara, brava a tornare sui suoi passi e rettificare la decisione. Che cosa, però, ha tratto in inganno gli uomini della Federazione? Nel secondo giro cancellato, Norris è uscito di pista all’ultima curva, per poi rilanciarsi sul rettilineo di partenza e concludere il suo tentativo più veloce alla tornata successiva. Nella maggior parte dei casi, quando un pilota viola i track limits all’ultima curva, vengono cancellati sia il giro corrente sia quello successivo. Questo dettaglio deve però essere sempre specificato nelle note dell’evento del Direttore di Gara, il quale ha preferito non imporre questa doppia cancellazione a Shanghai per un motivo ben specifico.

Contrariamente a molti altri tracciati e alle precedenti edizioni del GP di Cina, infatti, all’esterno dell’ultima curva non c’è più uno strato unico di asfalto, bensì è stata inserita una striscia di ghiaia per disincentivare l’allargamento delle traiettorie. Ciò renderebbe sostanzialmente inutile imporre una cancellazione del giro successivo, dato che ogni pilota che esce di pista in quel punto perde molta velocità sul rettilineo di partenza e quindi viene penalizzato in maniera ‘naturale’. La decisione della FIA non rientra nemmeno nel campo dell’interpretazione delle norme, dato che al Paragrafo 13 delle note del Direttore di Gara per il GP di Cina (riportato qui sotto), è chiaramente definito che se un pilota oltrepassa i limiti della pista il risultato è la cancellazione di ‘quel giro’ (that lap), senza menzione di quello successivo.

Si può invece criticare la scelta di Niels Wittich e del suo team di mantenere una così rigida sorveglianza sui track limits anche in condizioni di meteo avverso e scarsissimo grip come quelle viste in Cina stamattina. L’approccio della FIA su questo argomento, però, sembra finalmente ben definito e seguire un filo coerente. Indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dal grip fornito dalla pista, chi va fuori dalle linee bianche avrà il giro cancellato. Questo potrà provocare un numero elevato di penalità e tentativi eliminati in circuiti come il Red Bull Ring o Silverstone, dove è facile allargare le traiettorie, ma almeno rende più chiara a piloti, team e appassionati l’interpretazione di determinate circostanze, lasciando da parte le polemiche più frivole.

Foto copertina: McLaren Racing Media Centre

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