La Ferrari aveva illuso Charles Leclerc, che con gli aggiornamenti portati al Nurburgring poteva permettergli di lottare per il podio, ed invece è stato costretto ad accontentarsi della settima posizione.

Le speranze di Leclerc, che il Gp dell’Eifel potesse rappresentare la svolta della stagione da incubo della Ferrari, sono durate soltanto 24 ore. Infatti la SF1000 sul ritmo gara non si è confermata competitiva come in qualifica.

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Stesso copione già visto tante volte in questo 2020, ed in particolare al Mugello. Però a rendere questo passo indietro più preoccupante  è che a differenza di un mese fa, la SF1000 a Sochi e al Nurburgring è stata aggiornata.

Novità che soprattutto questo fine settimana sembravano aver fatto guadagnare molti decimi, ed invece Domenica è arrivata una doccia fredda. Leclerc fin dai primi giri, ha sofferto nella gestione delle gomme con tanta benzina a bordo, ed a rendere tutto più complicato ci si è messa l’ennesima strategia sbagliata dal muretto, non cambiandogli i pneumatici quando nel finale è entrata in pista la safety car.

Controprestazione che fa capire come l’intervista di Leclerc alla vigilia del Nurburgring a Repubblica non era pessimistica. Alla domanda sulle possibilità che la Ferrari si riscatti nella prossima stagione, ha risposto: “Sarà difficile fare un miracolo con la macchina per il 2021”.

Dichiarazioni che fotografano perfettamente la situazione in casa Ferrari, e che non sono lontane da quelle del Mugello di Mattia Binotto. La SF1000 si sta rivelando una macchina sbagliata, e ci sarebbe bisogno di progettarne una nuova, partendo da un foglio bianco e con idee nuove.

La Ferrari dal punto di vista aerodinamico e meccanico è rimasta al 2018, come dimostra la parte anteriore della SF1000, rispetto non solo a Mercedes e Red Bull, ma anche a Mclaren e Renault. Invece a Maranello si stanno concentrando principalmente sul nuovo motore, per permettere a Leclerc di tornare quantomeno sui livelli del 2019.

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