Il team principal parla della rinascita del team di Woking e vede nell’ingegnere di Orvieto ed in Pat Fry gli uomini chiave del progetto

La McLaren è senza dubbio la sorpresa positiva della prima parte di stagione 2019. Il team di Woking è entrato in crisi sin dal 2013, per poi passare alla motorizzazione Honda due stagioni più tardi ed entrare in un vero e proprio tunnel da cui finalmente si vede la luce. L’arrivo di Fernando Alonso è stato soltanto un buco nell’acqua, con l’ultimo podio della squadra che risale ancora oggi al GP d’Australia 2014 con Kevin Magnussen e Jenson Button. La direzione della McLaren è passata da Martin Whitmarsh ad Eric Boullier negli anni bui, ma nessuno è riuscito a riportare le vecchie frecce d’argento ai risultati di una volta.

In questa stagione è arrivato Andreas Seidl, uno dei capi del progetto Porsche nel WEC che ha portato tre vittorie a Le Mans e nel mondiale. Assieme a lui una nuova coppia di piloti, i giovani rampanti Carlos Sainz e Lando Norris che hanno portato la McLaren al quarto posto nella classifica costruttori. Questo significa che il team britannico è la prima squadra alle spalle dei top team, qualcosa di impensabile sino alla passata stagione. Seidl ha però voluto elogiare tutti i suoi collaboratori, in particolar modo l’ex ingegnere di Alonso Andrea Stella e Pat Fry, che ha avuto un passato non proprio eccelso in Ferrari. Quest’ultimo potrebbe presto arrivare in Williams.

Si tratta sempre di fare due cose in questo mondo: individuare i problemi prima di tutto, ma in seguito capire come risolverli e questa è la parte più difficile. Le modifiche allo staff fatte lo scorso anno hanno certamente influenzato in positivo quello che stiamo facendo ora. Andrea e Pat hanno dimostrato una grande leadership all’interno del team, sono stati fantastici e ci hanno permesso di ripartire da capo. Grazie a loro in particolar modo siamo dove siamo e vogliamo continuare a crescere”.

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