Il campione del mondo ha usufruito della scia di Kubica per staccare un super giro secco, tenendo Leclerc a tre decimi. La Mercedes è poi stata imprendibile sul passo gara qui in Texas ed è la favorita.

Le prove libere del venerdì ad Austin hanno ricalcato quelli che sono i valori storici della pista texana. Lewis Hamilton è in versione ”martello” ed ha dominato in particolar modo la sessione pomeridiana, dopo aver concentrato il proprio lavoro assieme alla Mercedes sulle gomme Pirelli 2020 in mattinata. Il campione del mondo ha fatto capire di voler chiudere qui la partita iridata, evitando di concedere ulteriori occasioni al compagno di squadra Valtteri Bottas. La differenza tra i due ieri è stata abissale e pari a quasi un secondo in simulazione di qualifica, con il finlandese che è stato il più veloce di tutti nell’ultimo settore ed ha commesso degli errori nella prima parte del tracciato del Texas.

Lewis è stato il più rapido girando in 1’33”232, arrivando già ad un secondo dalla pole dello scorso anno. Questo indica che la pole potrebbe abbondantemente abbattere il muro dell’1’32” se non quello dell’1’31”, dati impressionanti agevolati anche dalla bassissime temperature presenti in Texas. La giornata di ieri è stata caratterizzata, oltre che dal freddo, dalle molteplici sconnessioni dell’asfalto che hanno anche spedito a muro la Haas di Romain Grosjean. A dare speranza alla Ferrari ci ha pensato Robert Kubica, visto che con la sua Williams ha fornito una grande scia ad Hamilton nel suo giro veloce permettendogli di guadagnare almeno un paio di decimi. La differenza tra il battistrada e Charles Leclerc è stata pari a 302 millesimi, dunque la lotta in qualifica potrebbe essere molto serrata non dimenticandoci della Red Bull targata Honda di Max Verstappen.

Il Cavallino è invece andato in evidente sofferenza per quanto riguarda le simulazioni di passo gara, un leit motiv che sembrava essere stato risolto prima del Giappone e che invece ora è tornato all’ordine del giorno. Le Ferrari fanno una grandissima fatica a girare con gomme Soft e carico di benzina, tanto che Sebastian Vettel ha percorso appena quattro giri con le rosse. Il tedesco ha poi puntato sulla dura, ma la differenza con la Mercedes di Hamilton è stata pressochè abissale a parità di mescola. Seb ha anche commesso un testacoda negli ultimi minuti, confermando quelle che sono delle problematiche piuttosto grosse per la sua monoposto. Sul passo gara, sembra che la Ferrari debba guardare più a difendersi da Verstappen che non ad attaccare Hamilton visto la vicinanza dell’olandese ai due alfieri di Maranello.

La speranza nel box della Scuderia è che la super power unit permette di artigliare la decima pole stagionale, un numero che non viene ottenuto dal lontano 2004. In caso contrario, cioè con Hamilton davanti a tutti in qualifica per la quarta volta consecutiva ad Austin, mettere il leader del mondiale in crisi potrebbe essere davvero difficile. Le simulazioni di gara hanno ricordato molto quanto vedemmo a Silverstone, pista molto simile a questa. La Mercedes fa letteralmente il vuoto specialmente a serbatoi pieni, mentre il giro secco può riservare sorprese. E Leclerc e Vettel ne sono perfettamente a conoscenza.

 

 

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