La Ferrari per provare a vincere il mondiale di F1, deve prendere spunto dalla Ducati che grazie a scelte coraggiose, e il genio di Gigi Dall’Igna, se per il secondo anno di fila, sta dominando il mondiale di Moto Gp.

Le due Rosse di F1 e Moto GP, anche in questa stagione sono protagoniste di un campionato differente. Se la Ducati sta dettando legge, la Ferrari ha effettuato un passo indietro rispetto al 2022. Questo è dovuto principalmente a scelte coraggiose e anche criticate dalla stampa ,che a Borgo Panigale hanno fatto, e a Maranello no, ma soprattutto dalla figura di Gigi Dall’Igna.

Il percorso non è stato facile, ma ha richiesto molto tempo. L’ingegnere italiano fautore dei successi dell’Aprilia in Superbike, è stato chiamato da Claudio Domenicali a ricostruire la Ducati dopo il fallimento con Valentino Rossi. La mano di Dall’Igna si è vista dapprima dal punto di vista tecnico, facendo diventare fondamentale anche in Moto Gp l’aerodinamica, o sorprendendo la concorrenza con l’abbassatore.  L’altro grande lavoro che ha fatto, è stato grazie all’aiuto dei team clienti, ingaggiare e far crescere i piloti giovani proveniente dalle categorie inferiori, come Bagnaia Bastianini, Bezzecchi e Martin.

Stesso modello della Red Bull in Formula 1, che non è stato seguito dalla Ferrari.  Se sul piano dei piloti in Ferrari questo coraggio si è avuto, vedi nel 2019 la scelta di puntare su Leclerc, la stessa cosa non è successa in fabbrica, dove si sono persi tecnici di grande valore vedi Aldo Costa e James Alisson, artefici del dominio della Mercedes dell’era ibrida.

Questa è stata la differenza fra Ducati e Ferrari in questi anni.  Domenicali anche quando il titolo è sfumato, non ha fatto mancare la fiducia a Dall’Igna ed è stato ripagato con il titolo nel 2022 e il dominio di quest’anno, Stessa cosa che fece Luca di Montezemolo con Jean Todt e Ross Brawn, nonostante la stampa li avesse messi nel mirino insieme a Michael Schumacher, e fu uno dei segreti del ciclo dal 2000 al 2006.

La Ferrari proprio dal suo passato e dal modello Ducati deve prendere spunto se vuole tornare a vincere. Vasseur dal punto di vista mè un ottimo manger e in questi mesi si sta muovendo anche bene, ma al momento la sensazione è che manchi una figura come Dall’Igna o Brawn in grado di coordinare il lavoro in fabbrica, visto che al momento nonostante l’addio di Mattia Binotto non è stato nominato un nuovo direttore tecnico.

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