Intervistato da AS, il campione spagnolo ha parlato delle sue esperienze lontano dalla F1 e delle sue aspettative in vista del ritorno nel circus nel 2021.

In attesa dell’ufficializzazione degli ultimi sedili, si può certamente dire che il mercato piloti in ottica 2021 sia stato uno dei più vivaci degli ultimi anni. Tra i colpi più sorprendenti non può mancare il ritorno nel circus di Fernando Alonso. Lo spagnolo approderà, per la terza volta in carriera, nel team con il quale ha vinto i suoi due titoli mondiali nel 2005 e nel 2006, la Renault, che a partire dalla prossima stagione si chiamerà Alpine. Alonso è rimasto per due anni lontano dalla F1, dedicandosi a numerose altre competizioni motoristiche dopo la fine, nel 2018, della deludente avventura in McLaren.

In un’intervista al quotidiano spagnolo AS, il campione di Oviedo è tornato a parlare delle tante esperienze vissute nel mondo del motorsport negli ultimi due anni: “Ho provato altre categorie del motorsport che da tempo erano nei miei pensieri. Non voglio negare che il sogno di correre la 24 ore di Le Mans è nato intorno al 2013. Già nel 2014, quando correvo in Ferrari, parlai con Montezemolo affinché mi permettesse di correre nelle gare GT con la Rossa. Poi, nel 2015 in McLaren, l’idea fu quella di correre con Porsche. Così, dopo aver abbandonato la F1, ho potuto sperimentare queste corse che avevo in mente di fare, come Le Mans, Daytona, il Mondiale Endurance e la Dakar. […] Tutte queste esperienze mi hanno migliorato, ma anche se non le avessi fatte sarei cresciuto come persona, perché ognuno vive eventi che lo fanno maturare. Come pilota, il non restare a piedi aiuta, però le cose che ho provato sono talmente differenti dalla F1 che non so se mi abbiano effettivamente aiutato in termini di guida. Quindi dovrò prepararmi al simulatore e durante i test“.

A proposito di test, Alonso crede che uno dei punti deboli della F1 sia proprio il fatto che i piloti non possano provare le vetture fuori dagli weekend di gara: “La F1 è una contraddizione. E’ lo sport più sofisticato del mondo, vi vengono investiti milioni e milioni, però è anche l’unico sport dove all’atleta non è concesso allenarsi. Il prossimo anno, da gennaio, ogni pilota avrà a disposizione un giorno e mezzo in totale per allenarsi con la macchina prima dell’inizio del mondiale. Sarebbe impensabile che un atleta olimpico avesse a disposizione un giorno e mezzo di allenamento prima dell’inizio delle Olimpiadi. Però questo è quello che abbiamo a disposizione, sta a noi trovare metodi alternativi, come il simulatore, per tenersi in forma”.

Alonso pronto per la realizzazione del sedile della prossima f1 Alpone 2022

 

Il campione del mondo 2005 e 2006 ha rivelato di aver ricevuto varie proposte per il 2021, prima di decidere il ritorno in F1: “Mi hanno proposto di tutto. La Nascar, ad esempio, ma anche la Formula E, il Mondiale di Rallycross, il mondiale Rally. Però, quando ho visto le opzioni sul tavolo, ho ritenuto la F1 la più attraente. L’idea di tornare nel 2021 c’è sempre stata, perché sarebbero cambiati i regolamenti. Il rinvio al 2022 di questa rivoluzione, a causa della pandemia, mi ha reso dubbioso: meglio restare fuori ancora un anno oppure tre anni lontano dalla F1 sarebbero stati troppi? Alla fine ho deciso di rientrare adesso per preparare al meglio, dall’interno, il 2022. E anche perché le altre categorie non garantivano certezze dopo la pandemia, al contrario della F1. […] Sapevo che, se fossi tornato in F1, sarebbe stato per i nuovi regolamenti, perché l’idea di rientrare con le vecchie norme non mi attraeva. Per questo, quando ho abbandonato la McLaren, ho detto “arrivederci” e non “addio””.

Quali sono le aspettative di Alonso per il 2021 e, soprattutto, il 2022? “Mi piacerebbe dire che torno in F1 per vincere il titolo – ha affermato lo spagnolo – ma so che non sarà possibile nel 2021. E poi il 2022 sarà un lancio di moneta per molti team: Ferrari, Renault, Red Bull, Aston Martin… Tutti credono che il 2022 sarà l’anno della rivoluzione in F1, e spero che sarà così, però non si sa mai con certezza ciò che accadrà. In questo ritorno nel circus non voglio pormi un obiettivo così grande per poi andarmene con una brutta sensazione se non dovessi raggiungerlo. Torno in F1 semplicemente perché amo guidare, perché la F1 è uscita bene dalla pandemia e perché sono con un grande marchio. Torno in una squadra che per me è stata come una famiglia. Torno felice e preparato, dopo due anni in cui ho ricaricato le batterie, e con la consapevolezza che guiderò ogni due settimane le macchine più veloci del mondo. Questa sarà la mia filosofia”.

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