Crash e sorpassi difficili: piste troppo strette o vetture ormai troppo ingombranti?

La gara pazza di ieri al Mugello si è aperta subito con un “imbottigliamento” in curva 1 e curva 2, che ha causato il ritiro di alcuni piloti tra cui lo sfortunatissimo Max Verstappen. Non è di certo la prima volta che accade una cosa del genere, ma alcuni questa volta hanno puntato il dito contro il circuito del Mugello, accusandolo di essere troppo stretto e anacronistico per questa F1, in cui si ha anche difficoltà a sorpassare. Ma volendo analizzare la questione, non è che invece sono queste vetture di F1 ad essere diventate fin troppo ingombranti?

Gli svariati incidenti occorsi ieri durante il Gran Premio del Mugello, nonchè l’impossibilità di trovare punti di sorpasso oltre la prima staccata alla fine del rettilineo, sono stati oggetto di alcune critiche verso il circuito Toscano, che è stato accusato di essere troppo “stretto” e anacronistico. Probabilmente chi muove queste critiche si dimentica che nel calendario regolare sono presenti piste come Montecarlo, Baku e Singapore. E forse, si dimentica anche che sono proprio questi circuiti, con carreggiate “normali” e con la ghiaia già a bordo pista, ad esaltare la bravura dei piloti, i quali si sono (forse) disabituati a certe piste (non a caso ieri è stato più un demolition derby che un Gran Premio di F1). Ma, piuttosto che puntare il dito contro la “snellezza” della carreggiata di alcune piste, non sarebbe più il caso rendersi conto che ormai sono queste vetture attuali ad essere diventate troppo ingombranti, a prescindere dalla pista?

 

Un progressivo ed inesorabile aumento delle dimensioni alla ricerca della prestazione

Nel corso del tempo, caratteristiche, forma, e dimensioni delle vetture di F1 sono notevolmente cambiate ed evolutesi in base ad esigenze regolamentari e di sviluppo tecnico-motoristico-aerodinamico, fino ad arrivare ai “mostri” di oggi, capaci di percorrere in pieno curve come il “Pouhon” di Spa e il tratto “Casanova-Savelli-Arrabbiata1-Arrabbiata2” del Mugello. Per arrivare ad una tale impressionante capacità prestazionale, è stato necessario modificare molto le dimensioni delle vetture, allungandole ed allargandole ancora di più (da che erano già state allungate anni fa per far spazio a serbatoi più grandi data l’eliminazione dei rifornimenti in gara) per dare spazio a soluzioni aerodinamiche complesse ed elaborate tali da ottenere un grip aerodinamico mostruoso, capace di consentire a queste vetture di raggiungere velocità pazzesche in curva restando su dei binari.

L’apoteosi della perfezione aerodinamica: la Mercedes W11

 

Tutto ciò è però necessario ai fini dello spettacolo?

Avere vetture talmente grosse e prestazionali restituisce sicuramente un grandissimo spettacolo in qualifica per il pubblico, ed esaltazioni senza pari ai piloti. In gara però lo spettacolo è ridotto ormai quasi allo zero assoluto: infatti spesso e volentieri i piloti trovano grandi difficoltà nell’effettuare sorpassi senza il DRS in quasi ogni tracciato. Questo fatto ha essenzialmente due cause:

  • La prima è che questa eccessiva ricerca aerodinamica (con bargeboard di ogni tipo e dimensioni, pance elaborate, intagli su fondo vettura, ecc..), oltre a rendere la vettura un siluro, fa anche sì che la sua scia sia estremamente turbolenta (un po’ come una barca nel mare): questo fatto disturba enormemente la vettura che segue, riducendone il downforce di circa il 50% e causando dunque enormi problemi a sorpassare senza DRS aperto.
  • La seconda è che spesso accade che, anche se il pilota che segue avrebbe la possibilità di attaccare, è impossibilitato a farlo proprio a causa del fatto che, banalmente, la sua vettura non ha lo spazio fisico per infilarsi negli spazi lasciati dalla vettura che precede. Infatti si può notare come, a causa di questa problematica delle dimensioni, a distanza di 20 anni sugli stessi circuiti alcuni punti sorpasso siano ormai spariti. Per avere un’idea della differenza tra le monoposto di oggi e quelle dell’epoca, basta confrontare ad esempio la Ferrari F1-2000 del 2000 con la Ferrari SF1000 di quest’anno: mentre per la prima lunghezza e larghezza erano rispettivamente di 4,44m e 1,8m, per la seconda le omologhe dimensioni sono invece di 5,7m e 2m. In foto, la F2007 contro la SF1000.

     

    Un aumento tale della superficie d’ingombro di ogni vettura crea quindi senza dubbio una riduzione dello spazio utile di manovra in fase di sorpasso, nonchè un aumento del rischio contatto nelle fasi iniziali di un Gran Premio. Non sarebbe quindi il caso di domandarsi se siano proprio le nuove vetture il problema, piuttosto che i circuiti storici come il Mugello?

    Gp Austria
    L’ingombro delle attuali vetture su un circuito vecchio stile

     

Ma nel 2022 per fortuna le cose cambieranno

La FIA ha sicuramente “notato” questa problematica che sta rendendo la Formula 1 sempre più una “Formula Noia”. Infatti, con il nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2022, le vetture saranno decisamente stravolte rispetto ad ora, andando a ricercare un maggior spettacolo in gara.

Le monoposto del 2022
  • Innanzitutto verranno molto semplificate aerodinamicamente, facendo sparire gran parte dei bargeboard ed airplates complicati in favore di un nuovo profilo più affusolato delle pance (che saranno dei veri e propri tubi venturi) e semplificazione di brake ducts, alettoni e fondo (il quale sarà fautore di un maggiore effetto suolo): queste accortezze renderanno le scie delle vetture molto più “pulite” rispetto ad ora, riducendone le turbolenze e facendo in modo che la vettura che segue perderà solo tra il 5 ed il 10% di downforce, facilitandone quindi l’avvicinamento anche senza DRS aperto.
  • In secondo luogo, anche le dimensioni verranno leggermente ridotte: si stima infatti che la lunghezza sarà portata a circa 5,2m, mentre la larghezza a circa 1,9m: questo fatto consentirà, anche se di poco, di riuscire a trovare nuovi punti di sorpasso e possibilità di inserire la vettura in spazi ora molto difficilmente attraversabili senza rischiare il contatto.

Queste modifiche saranno quindi effettivamente funzionali a creare uno spettacolo maggiore in gara, con sorpassi più frequenti, anche in punti non convenzionali? Basteranno, o servirà anche altro?

Non ci resta che aspettare il 2022 e scoprirlo.

F1 News - Notizie Formula 1, Auto e Motorsport