Il week end Messicano di F1 si è concluso con una pesante zampata di Max Verstappen sulla sfida mondiale. Ma partiamo dal principio, non tanto dalle libere, ma dalla qualifica. Valtteri Bottas è potentissimo sull’acceleratore e conquista una pole position che fa sia sorridere Mercedes ma anche dubitare, come mai non ha lasciato a Lewis la prima posizione? La risposta la vedremo al via del gran premio del Messico.

Una pista, quella messicana, dove il rettilineo iniziale permette al secondo in postazione di partire ed agganciarsi ad una potentissima scia lasciata dal primo, questa era la strategia. Toto Wolff aveva chiarito senza ombra di dubbio le cose con i due Mercedes, Lewis sarebbe dovuto uscire primo alla prima curva. Non aveva lasciato margini di interpretazioni personali. Bottas è li per aiutare Lewis. Punto.

Allo spegnimento dei semafori però succede quello che Wolff dichiarerà in post gara “è andata peggio di quanto ci aspettassimo”. Un portone, è quello che Valtteri lascia aperto a Max Verstappen. L’olandese passa il duo Mercedes sull’asfalto gommato e sfila in prima posizione senza nemmeno faticare.

Nel dettaglio è accaduto che Valtteri e Lewis sono andati ad effettuare la staccata sul lato sporco, lasciando Max incontrastato. Come mai? Forse non lo sapremo mai. La gara del numero 77 poi è stata un calvario, dietro la Mclaren di Ricciardo, insuperabile nemmeno con difficoltà sulle gomme. Ma allora la domanda nasce spontanea, Bottas, che gioco stai facendo?

La ricerca di una utilità.

Il team lo ha richiamato poi per fare il giro veloce ma anche li al primo tentativo, Valtteri ha dovuto rinunciare perché era stato mandato fuori in zona Verstappen e quindi ha dovuto rinunciare, con un secondo tentativo con gomma rossa invece è riuscito a strappare un giro strepitoso ma purtroppo, utile solo a togliere il giro veloce (con punto addizionale) a Max e non utile ad assegnarlo a se stesso perché fuori dalla zona punti.

Dice Wolff ancora a fine gara: il piazzamento di Bottas si è rivelato dannoso per la nostra lotta al titolo costruttori: perdere così tanti punti è molto seccante, una gara questa, da dimenticare.

Bottas, non solo ha fatto un autogoal ma ha condannato al suicidio la sua gara e la sua reputazione nel team per le prossime gare. La sua utilità e la sua permanenza nel team sono vincolate con una sola clausola: aiutare il Britannico, ma se proprio non riesce a contribuire forse la clausola potrebbe tramutarsi in: smetterla di remare contro.

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