di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

Nico Rosberg completa la “missione” e porta a casa la vittoria numero 20 in carriera, la prima a Spa, ma il bicchiere, forse, oggi è mezzo pieno, visto il contemporaneo terzo posto di Lewis Hamilton, che limita i danni e segna una tappa importantissima nella sua rincorsa al quarto titolo iridato. Il pilota inglese (che partiva ultimo a causa delle 60 posizioni di penalità inflittegli per la sostituzione di tre power-unit e del cambio della sua Mercedes) è stato notevolmente avvantaggiato, nella sua seppur tenace e decisa rimonta, dall’inspiegabile decisione degli steward di gara di non esporre subito la bandiera rossa (hanno atteso fino al 9° giro) per lo spaventoso incidente , al giro 6,della Renault di Magnussen

 

all’Eau Rouge, che ha visto la vettura anglo-francese perdere nel crash addirittura la protezione per la testa del pilota, oltre a subire danni strutturali preoccupanti alla scocca, che hanno causato problemi alla caviglia allo sfortunato pilota danese. Ricciardo, sul secondo gradino del podio senza mai, comunque, poter impensierire Rosberg, difende nel finale il secondo gradino del podio, senza subire più di tanto la pressione dell’iridato in carica. Detto del podio, l’episodio decisivo della gara s’è consumato già alla partenza: Max Verstappen, partito malissimo, subiva il sorpasso delle due Ferrari, con Vettel all’esterno e Raikkonen subito accanto all’olandese.

 

Ma all’approcciarsi del tornantino il patatrac: Verstappen vede il “buco” lasciato (unica leggerezza della sua gara) da Kimi e “ci si butta” letteralmente dentro, restando con un’esigua porzione del pneumatico anteriore sinistro sulla linea bianca che delimita il limite della pista. Ma non è finita qui: Sebastian Vettel, che si trovava all’esterno, forse “chiude” troppo la prima curva (considerando la contemporanea presenza degli altri due), innescando i contatti tra lui e il compagno e tra questi e il pilota Red Bull.

Una “concausa di colpe” quindi, e la manovra durissima, probabilmente troppo azzardata di Verstappen non è stata quindi, secondo le regole, sanzionata. Di fatto, però, ha rovinato così la gara di tutti e tre, e dato adito, nel prosieguo della gara, a sue “imbarazzanti” manovre e a nuovi “contatti ravvicinati” (nuovamente con i ferraristi), questi sì, da sanzionare. Ma i giudici, nuovamente in modo incomprensibile(e discutibile), hanno deciso di non penalizzare il giovane talento(di cui è indiscutibile la velocità in pista, ma molto meno la correttezza di certi comportamenti), che qui correva praticamente “in casa”: bisogna capire se questa serie di mancati sanzionamenti, con ulteriori pregressi (vedi Ungheria), siano “intenzionali” da parte della Federazione, forse alla ricerca di un nuovo “personaggio” per attirare nel Circus tifosi (e soprattutto sponsor…). Alla fine i due piloti delle Rosse hanno concluso al 6° (Vettel) e al 9°(Raikkonen) posto, racimolando, oltre a qualche punto, anche tanta delusione per un podio mancato (o anche viste le circostanze, per qualcosa “di più”). Per le altre posizioni a punti, troviamo le due Force India (stavolta Hulkenberg, 4°, è davanti a Perez, 5°), che con i contemporanei 8° (Bottas) e 9° (Massa) posto ottenuti dalla Williams scavalca quest’ultima al quarto posto della classifica iridata Costruttori. Un plauso per l’incredibile gara di Fernando Alonso: seguendo il “treno fortunato” di Lewis Hamilton, grazie agli episodi raggiunge, partendo dalla penultima posizione, un meritato 7° posto, che poteva pure essere migliore senza la carenza di cavalli (che qui, comunque, ha fatto un buon progresso) della sua Power-Unit Honda. McLaren (“orfana” dopo poche curve di Jenson Button, incolpevolmente tamponato dalla Manor di Wehrlein) che ha comunque qui dimostrato le buonissime doti del suo comparto telaistico-aerodinamico, in quanto riusciva, nel settore più guidato del circuito, a difendersi e distanziare macchine accreditate di ben altra “cavalleria” come le due Williams e, per qualche giro, pure Mercedes (di Hamilton) e Ferrari. Sarebbe bello vedere la MP4-31 con qualche cavallo in più, per valutarne l’effettivo valore in termini assoluti… Tra una settimana avremo subito l’appuntamento clou “nostrano” di Monza: sperando che questa non sia la sua ultima edizione, vedremo quanto la rabbia Ferrari si tramuterà in voglia di rivalsa e competitività in pista. Ma, presumibilmente, dovranno fare i conti con quella, altrettanto grande, di Hamilton e della sua nuova Power-Unit Mercedes “vitaminizzata”…

CLASSIFICA GRAN PREMIO DEL BELGIO F1 2016:

1 6 Nico Rosberg Mercedes Mercedes  1:44’51.058
2 3 Daniel Ricciardo Red Bull TAG 14.113
3 44 Lewis Hamilton Mercedes Mercedes 27.634
4 27 Nico Hulkenberg Force India Mercedes 35.907
5 11 Sergio Perez Force India Mercedes 40.660
6 5 Sebastian Vettel Ferrari Ferrari 45.394
7 14 Fernando Alonso McLaren Honda 59.445
8 77 Valtteri Bottas Williams Mercedes 1’00.151
9 7 Kimi Raikkonen Ferrari Ferrari 1’01.109
10 19 Felipe Massa Williams Mercedes 1’05.873
11 33 Max Verstappen Red Bull TAG 1’11.138
12 21 Esteban Gutierrez Haas Ferrari 1’13.877
13 8 Romain Grosjean Haas Ferrari 1’16.474
14 26 Daniil Kvyat Toro Rosso Ferrari 1’27.097
15 30 Jolyon Palmer Renault Renault 1’33.165
16 31 Esteban Ocon Manor Mercedes 1 Lap
17 12 Felipe Nasr Sauber Ferrari 1 Lap
dnf 20 Kevin Magnussen Renault Renault 39 Laps
dnf 9 Marcus Ericsson Sauber Ferrari 41 Laps
dnf 55 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso Ferrari 43 Laps
dnf 22 Jenson Button McLaren Honda 43 Laps
dnf 94  Pascal Wehrlein Manor Mercedes 44 Laps

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