La pioggia variabile impazzita del Gp tedesco ad Hockenheim. Hamilton coglie l’attimo fortunato con bravura, mentre Vettel deve recriminare con sé stesso per un grave errore che lo estromette dalla corsa quando si trovava al comando.
Un momento forse cruciale per la corsa al Mondiale F1.

 

Si attendeva la pioggia oggi in Germania durante il Gran Premio, undicesima tappa del Mondiale F1 2018, ma probabilmente non in questo modo.
Una nuvola quasi “fantozziana” è arrivata infatti a bagnare solo alcuni punti del tracciato, impedendo di fatto il montaggio degli pneumatici da pioggia intermedi (alcuni, come le Red Bull, ci han provato ma senza fortuna) e ribaltando pesantemente i valori in campo.

Proprio in quel momento Lewis Hamilton, partito 14° a causa del problema d’affidabilità (guasto al circuito idraulico) della sua Mercedes W09 Hybrid, ha potuto far valere la sua sensibilità di guida e le gomme UltraSoft migliori in quelle condizioni rispetto alle Soft (quest’ultime di due gradazioni di mescola più dure), arrivando a guadagnare sull’umido anche 2 secondi sugli avversari.

La “fortuna” (se così paradossalmente può essere definita) del campione in carica è stata proprio la sua sfortuna di ieri: poter partire con le gomme Soft, allungando il primo stint di gara (bravissimo comunque nel gestire la durata gomme per 43 giri), per poter poi montare le gomme nuove più morbide (cosa che sul bagnato aiuta) nel momento più opportuno, assicurandosi un ulteriore vantaggio.

E proprio l’estrema velocità di Hamilton in quei frangenti potrebbe essere la causa dell’errore di Vettel.

Forse il tedesco ha sentito il “peso” dell’emozione della gara di casa (come s’è visto ieri dopo la pole ottenuta anche al netto d’un errorino nel giro buono, cosa inusuale per lui), e nel tentativo di rispondere ai tempi “monstre” del rivale della Mercedes è finito lungo sulla ghiaia quando si trovava in testa al Gp con buon margine sugli altri.
Al pilota della Ferrari sembra essere mancata la lucidità nell’accettare d’esser più lento, di molto, in quel momento per cercare di controllare il gap.

Errori a cui Vettel sembra troppo propenso in questi momenti, e che potrebbero avere un prezzo molto caro in ottica Mondiale.

Da verificare comunque l’ingresso in pit lane abortito da Lewis Hamilton, visto che la nota diramata sabato dal direttore di gara Charlie Whiting specifica come i piloti dovevano tenersi alla destra del birillo d’ingresso box (mentre l’inglese “taglia dentro” di nuovo in pista).
[la sentenza Fia uscita successivamente, in maniera assolutamente assurda, non punisce Hamilton “reo confesso” se non con una semplice reprimenda. Sentenza che farà assolutamente discutere].

Tatticamente, Ferrari è sembrata oggi un po’ “insicura”, sia nel non far dare strada a Raikkonen nei confronti di Vettel (i due erano su differenti strategie, una sosta per il tedesco, due per il finlandese), permettendo a Bottas e Hamilton di non perdere più tempo proprio mentre Vettel aveva appena montato gomma nuova, sia nel non far fermare Kimi subito dopo Lewis, continuando quella “marcatura” attuata dall’inizio del Gran Premio.
Mercedes che invece ha “tutelato” il successo di Hamilton non permettendo a Bottas di tentare ulteriormente il sorpasso dopo il tentativo al restart dalla Safety Car.

Dal punto di vista tecnico, da sottolineare come Hamilton sia stato il migliore nella gestione della gomma, riuscendo a fare tantissimi giri sulla mescola Soft limitando al massimo i fenomeni di blistering senza andare a perdere in velocità.
Cosa da verificare settimana prossima in Ungheria, gara notoriamente “calda”.

Gara dove Vettel e la Ferrari saranno attesi ad un pronto riscatto, dopo aver perso la vetta d’entrambe le classifiche iridate.

Ferrari che si trova in ansia per le condizioni di salute del suo ormai ex presidente, Sergio Marchionne, ricoverato in Svizzera in condizioni drammatiche.
Persona che ha permesso alla Ferrari d’essere in lotta per entrambi i titoli mondiali, e per il quale la Scuderia decuplicherà i suoi sforzi per inseguire quel sogno assente da troppo tempo a Maranello.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

 

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