Tra pochi giorni, Lewis Hamilton potrebbe aggiornare nuovamente il libro dei record, raggiungendo un certo Michael Schumacher a quota sette campionati mondiali di Formula 1 vinti in carriera – e con la prospettiva, più che concreta, di riuscire a superarlo ed eventualmente staccarlo nei prossimi anni.

Dopo il Gran Premio di Turchia rimarranno ancora tre gare, che però potrebbero anche essere ininfluenti ai fini della classifica piloti – mentre per quella costruttori, il discorso è già chiuso a favore ovviamente dell’imprendibile Mercedes.

Vincere, per non dipendere dagli altri

Il trentacinquenne pilota britannico ha in mano il suo destino. Dal momento che sono ancora 4 i Gran Premi da correre, il totale dei punti a disposizione ammonta a 104: 25 per ciascuna vittoria, più il punto attribuito al pilota che fa segnare il giro più veloce in gara.

Se Hamilton vince all’Istanbul Park ( dato per favorito dai bookmakers di scommesse sportive), dove peraltro ha già trionfato nel 2010 su McLaren, diventa irraggiungibile per chiunque, anche qualora il suo più diretto inseguitore, il compagno di squadra Valtteri Bottas, dovesse riuscire a chiudere la corsa sul secondo gradino del podio.

Tecnicamente anche un 2° posto potrebbe bastare: per tenere vive le speranze (residue) mondiali, Bottas non dovrebbe soltanto vincere, ma dovrebbe anche incassare il punto aggiuntivo del giro più veloce.

Le altre ipotesi

Lewis Hamilton è campione del mondo per la 7° volta in carriera anche con un 3° o 4° posto, ma a questo punto Bottas non deve vincere. Se il britannico tagliasse il traguardo in 5° posizione, il finlandese dovrebbe arrivare almeno 3°, altrimenti sarebbe comunque hurrà per Hamilton.

In caso di 6° posizione il discorso è simile: Bottas ha bisogno di un 3° posto come minimo, a cui però aggiungere anche il giro più veloce. Se Hamilton chiude 7° (come gli è successo a Monza), Bottas non deve arrivare tra i primi 4.

Un 8° posto dell’attuale campione del mondo in carica significherebbe che Bottas non può permettersi di andare oltre il 5° posto, che diventa 6° nell’ipotesi che il compagno di squadra centrasse un 9° posto.

Hamilton può esultare anche con un 10° posto, l’ultimo utile per entrare in zona punti: in questa circostanza, il finlandese deve come minimo ottenere un 6° posto e il giro più veloce in gara. Infine, il numero 44 può laurearsi campione anche con un ritiro (o un piazzamento dall’11° posto in giù): basta che Bottas non vada oltre la 7° piazza senza bonus giro veloce.

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