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FORMULA 1 – PIRELLI E LE MATRIOSKE

LE GOMME PIRELLI, IMPREVEDIBILI PROPRIO IN UN SETTORE ALTAMENTE SCIENTIFICO

IL METODO SPERIMENTALE

“Con Galileo Galilei (1564-1642) è stato introdotto il metodo scientifico sperimentale: esso si basa su una prima osservazione, seguita da un esperimento, sviluppato in maniera controllata, in modo tale che si possa riprodurre il fenomeno che si vuole studiare. L’esperimento ha lo scopo di convalidare o confutare l’ipotesi che lo scienziato ha formulato, ipotesi che ha lo scopo di spiegare i meccanismi alla base di quel particolare evento.”

Quando si ha a che fare con la scienza e quindi con il metodo scientifico ci sono regole ben precise e dato che la F1 è la MASSIMA ESPRESSIONE SCIENTIFICA del motor sport a 4 ruote si presuppone che le conoscenze acquisite dagli scienziati (perché questo sono…) dei Team possano essere poi replicate in pista la quale diventa il laboratorio.

Second Winter Testing 2019; Barcellona; Montmelo’; Circuit of Catalunya, 26 February to 1 March 2019

Quanto enunciato in realtà si scontra con le dichiarazioni di alcuni protagonisti del circus (Helmut Marko, Binotto etc.) ma soprattutto con le dichiarazioni di Gunther Steiner Team Principal della Haas che non le manda a dire: “Fai dei progressi, ma non è un progresso che puoi vedere e replicare da qualche altra parte. Ogni volta c’è qualcosa di nuovo. Quello che impari in un weekend non significa che potrai applicarlo al 100% nel successivo. Questo è difficile. Ogni volta è una nuova sorpresa, come il Kinder Sorpresa: cosa troverai dentro?“

A parte il riferimento alla al piccolo uovo, viene da pensare invece a delle matrioske, convinti di aver aperto l’involucro e scoperto cosa cela, ci si rende conto che c’è un altro involucro da aprire, esattamente come le gomme Pirelli di questa stagione, nessuno, a parte Mercedes ovviamente, riesce a capire cosa troveranno in una data pista, basta una temperatura di 4-5 C° diversa e si avrà più o meno grip, un asfalto leggermente più scivoloso o abrasivo e dureranno 4-5 giri oltre le previsioni (a volte anche 20) oppure saranno alle tele; insomma un vero rompicapo per i più bravi ingegneri del globo che non hanno nulla da invidiare a quelli della NASA…

Eppure c’è una scuderia che non ha nessun problema in merito, per questo team le gomme non hanno nessun segreto, bastano pochi giri al venerdì, un set-up di mezz’ora e la monoposto vola in tutte le condizioni possibili. Qualcuno dirà che sono più bravi, certo questo è vero, ma implica anche che tutti gli altri sono dei brocchi, sì proprio come quei cavalli che arrivano sempre ultimi; chi scrive non ci crede affatto, non crede che Newey sia incapace o gli ingegneri della Ferrari oppure quelli della Renault e nemmeno quelli della Haas, squadra giovane ma molto ben preparata.

Ci deve essere dell’altro, ma cosa? Qualcosa che ci sfugge, è palpabile ma non riesci a vedere, come matrix, una sorta di grande inganno dal quale bisogna svegliarsi prima o poi…

Marco Asfalto

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