Formula 1 – Questo fine settimana, sul bollente asfalto brasiliano di Interlagos, è andata in scena una rimonta ed una
lotta che non si vedevano da tanto (troppo) tempo. Verstappen, ma soprattutto Hamilton, non si sono risparmiati
ed hanno dato fondo a tutte le loro abilità per chiudere in testa il Gran Premio del Brasile, che era partito
nel peggiore dei modi per l’inglese, ma che poi lo ha visto vincere da trionfatore e da campione assoluto.
I due contendenti al titolo ci hanno regalato un paio di duelli di altri tempi, quasi una sfida all’O.K. Corral,
dove nessuno di loro era intenzionato a mollare di un cm. Analizziamo allora la telemetria per capire meglio cosa è successo nei due giri incriminati.
Al giro numero 48 c’è il primo attacco di Hamilton alla Red Bull. L’inglese prepara benissimo l’attacco
sfruttando dapprima la scia ed il DRS per avvicinarsi il più possibile a Verstappen portando 30 km\h in più
alla staccata. Staccata che l’inglese anticipa rispetto al rivale che frena molto in ritardo (PUNTO 1) portando
così più velocità al punto di corda (PUNTI 2 e 2a) e potendo quindi tornare prima sul gas uscendo
nettamente più veloce (PUNTO 3), prendendo di nuovo la scia dell’olandese ed aprendo il DRS per superare
nuovamente i 330 km\h sfondando il tetto, seppur di poco, dei 12.000 giri (PUNTO 4) ed iniziare il sorpasso.
All’ingresso di curva 4 però, Verstappen forte della traiettoria migliore tira al massimo la staccata frenando
più tardi di Hamilton (PUNTI 5, 5a, 6, 6a) accompagnandolo all’esterno del tracciato, dove l’inglese che è
quello più sullo sporco deve parzializzare il gas per riuscire a mantenere il controllo della sua Mercedes
(PUNTO 7).
Ma il sorpasso è solo rimandato di undici giri, perché al giro 59 Hamilton ripropone lo stesso schema che, a
differenza del tentativo precedente, stavolta si rivelerà vincente. Alla fine del rettilineo box l’inglese
raggiunge la velocità monstre di 335 km\h con quasi 12.100 giri minuti (PUNTO 1). Anticipa nuovamente la
frenata rispetto a Verstappen (PUNTO 2) con meno velocità al punto di corda (PUNTO 3) assicurandosi una
migliore traiettoria ed aprendo il gas senza problemi rispetto all’olandese che a causa di un probabile
pattinamento è costretto a sollevare il piede dall’acceleratore (PUNTI 4, 6, e 7). Hamilton esce da curva 3
praticamente incollato al rivale e grazie alla scia ed al DRS supera agilmente Verstappen che riaccodatosi
all’inglese ne sfrutta la scia ma non va oltre i 315 km\h contro i 335 km\h della Mercedes (PUNTO 5). A
questo punto l’ultimo disperato tentativo viene provato alla staccata di curva 4, quando nuovamente
l’olandese ritarda la frenata (PUNTI 8, 8a, 8b) ma potendo riaccelerare solo molto più tardi rispetto ad
Hamilton che ormai è scappato via.
Molto interessanti anche le velocità registrate dalla Mercedes nei primissimi giri di gara, quando Hamilton
ha superato di sola scia e potenza di motore prima Vettel e poi Sainz e Leclerc. Andando ad analizzare la
telemetria dei sorpassi sul tedesco e sullo spagnolo, si capisce lo stato di grazia in cui si trova la nuova PU
della stella a cinque punte, con velocità massime di 328 km\h e 320 km\h che non hanno lasciato alcuno
scampo alla Ferrari ed alla Aston Martin.
Il Circus della F1 lascia il Brasile con una battaglia per il titolo tutt’altro che decisa. Pur rimanendo favorito
Verstappen (che si laureerebbe campione del mondo con una vittoria e due secondi posti), possiamo stare
sicuri che Hamilton lotterà fino agli ultimi metri di Abu Dhabi se la matematica gli lascerà anche solo una
flebile luce di speranza.