F1 – La gara delle Ferrari disputata ieri sul tracciato cittadino di Gedda é stata tutt’altro che positiva, anzi, le due monoposto di Maranello si sono dimostrate non all’altezza della situazione dovendo cedere il passo non solo alle Red Bull, oggettivamente delle macchine aliene per chiunque, ma anche a Mercedes e Aston Martin al netto del ritiro di Stroll.

Durante la gara ci sono stati un paio di momenti in cui il monegasco ha espresso la sua frustrazione per la situazione: quando si è ritrovato bloccato dietro a Sainz in 7° posizione, e nel momento di regime di Safety Car quando era a rischio la sua posizione (poi persa) su Hamilton che stava pittando sfruttando il tempo ridotto dalla SC. In quest’ultimo caso l’ingegnere di pista di Leclerc ha tentato di avvertire il monegasco del pericolo in cui incorreva, ma la comunicazione è arrivata troppo tardi quando ormai Leclerc si vedeva transitare davanti Hamilton in uscita box, il che non ha fatto sicuramente piacere al numero #16 che ha commentato via radio:

Xavi, devi dirmelo prima! Voglio dire, andiamo!

Per quanto riguarda la situazione in cui Leclerc si è trovato bloccato dietro al compagno di squadra non ci sono state molte comunicazioni via radio, né tantomeno ordini di scuderia espliciti nei confronti di Sainz per cedere la posizione a Leclerc, che poi alla lunga non si è effettivamente rivelato più veloce del numero #55. Dal muretto box solamente in un paio di occasioni hanno fatto presente a Sainz che il suo compagno di squadra fosse più veloce, ma nessun vero ordine è mai giunto in radio. Dopo un po’ di giri trascorsi nei retroscarichi Leclerc ha poi sbottato via radio:

essere dietro in questo modo è davvero una mer*a. Non so cosa fare

Difficile capire se si riferisse all’essere dietro Sainz o alla situazione generale e alle prestazioni della Ferrari in questo avvio di stagione. Al termine della gara poi Leclerc è rientrato mestamente ai box senza aprirsi via radio per alcun tipo di comunicazione e chiedendo informazioni solamente sul punto in cui parcheggiare la monoposto; un silenzio che vale più di mille parole e che pesa presumibilmente parecchio considerato tutte le vicissitudini sportive attraverso cui il monegasco è stato chiamato a passare.

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