La Ferrari F1 – ha vissuto un weekend difficile al Gran Premio del Brasile, con un quinto posto per Leclerc e un ritiro per Sainz. Le speranze di conquistare il mondiale costruttori si sono affievolite a causa di un setup forse troppo morbido e inadatto alle condizioni di Interlagos, una pista poco favorevole alle caratteristiche della Ferrari. Le condizioni meteo variabili e il sistema del parco chiuso hanno reso la scelta del setup un’incognita, rendendo la gara una sorta di “lotteria” dove molti team si sono affidati alla fortuna più che alla strategia.
La pioggia è stata protagonista, rendendo imprevedibili le condizioni di pista e influenzando i tempi sul giro a seconda dell’uso di gomme intermedie o da bagnato estremo. Team meno competitivi hanno sopravanzato Ferrari grazie a un setup casualmente azzeccato per le condizioni variabili. Verstappen, in particolare, ha dimostrato la sua maestria sul bagnato, continuando la tradizione di piloti “specialisti” come Senna e Schumacher.
Oltre alla gestione della pioggia, si è accesa una polemica sulle gomme bagnate della McLaren, che ha sperimentato l’inserimento di acqua negli pneumatici per gestire meglio la temperatura. Alcuni tecnici, come Vasseur, hanno espresso dubbi su questa scelta, ritenendola inefficace: l’acqua negli pneumatici comprometterebbe infatti il comportamento della pressione, causando un effetto instabile e variabile, data la trasformazione continua tra stato liquido e gassoso.
L’esperimento McLaren si basa sulla maggiore capacità dell’acqua di assorbire calore rispetto all’aria, ma questo vantaggio potrebbe risultare un boomerang: infatti, l’acqua aumenta il peso degli pneumatici, influenzando negativamente le prestazioni e la stabilità in gara. Pirelli ha osservato la situazione con attenzione, dato che l’aggiunta di acqua risulterebbe subito visibile all’ispezione delle gomme.
Questa strategia insolita sembra essere più una mossa pubblicitaria che un reale vantaggio, ma resta da vedere se avrà applicazioni future in condizioni di pista bagnata.
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