Toto Wolff ha confermato che il motore montato da Lewis Hamilton in Brasile non potrà continuare a esprimere la potenza sprigionata domenica.
Le incredibili prestazioni della Mercedes nel GP di San Paolo di domenica scorsa, vinto da Lewis Hamilton con una clamorosa rimonta dalla decima posizione, hanno davvero sconvolto gli appassionati, poiché sulla carta Interlagos avrebbe dovuto rappresentare un circuito favorevole alla Red Bull e Max Verstappen. L’inglese è invece riuscito, tra i 24 giri della Sprint Qualifying e i 71 del Gran Premio, a rimontare dai bassifondi della griglia alla vetta, sormontando anche l’esclusione dalle Qualifiche del venerdì a causa di un’irregolarità del DRS della sua W12. Ciò che ha impressionato maggiormente, però, sono state le fenomenali velocità di punta raggiunte dalla vettura numero 44, a volte oltre 20 km/h più alte rispetto a quelle dei rivali. Questa netta superiorità in termini di potenza ha generato molti sospetti, ma in realtà ha una spiegazione semplice: come affermato da Toto Wolff, la Mercedes ha spremuto molto duramente la sua Power Unit in Brasile, quindi perderà gradualmente questo vantaggio nelle prossime tappe.
“Ogni propulsore…” – ha dichiarato l’austriaco dopo il GP di San Paolo, citato da Motorsport.com – “…arriva ad avere un calo di prestazioni. Ciò significa che perderemo sicuramente performance, anche se utilizzeremo comunque questo motore fino a fine stagione. Sono assolutamente convinto che adesso arriveremo a fine campionato senza dover fare altre sostituzioni. Abbiamo ancora dei punti interrogativi riguardo all’affidabilità, ma speriamo di aver ottenuto le risposte giuste. Arriveremo fino in fondo”.
Alle parole di Wolff, Andrew Shovlin ha poi aggiunto le ragioni dietro al cambio di motore endotermico: “Non abbiamo effettuato la sostituzione dell’ICE per questioni tecniche, dato che non avevamo paura che ci potessero essere rotture, nonostante queste Power Unit vengano spinte molto duramente. Non si può mai dar per scontata la questione affidabilità. Prendere penalità quando c’è la Sprint Qualifying è allettante, perché se si riesce a vincere il sabato si guadagnano punti e si contengono i danni. Speravamo di riuscire a sorpassare e recuperare posizioni su questa pista, e abbiamo avuto ragione. Se avessimo cambiato ICE ad Abu Dhabi, il vantaggio del motore fresco sarebbe durato una sola gara, quindi bisognava giocare d’anticipo. Quindi i motivi sono tanti e non esiste il bianco o il nero, però, riflettendoci, abbiamo scelto un’ottima pista per prendere la penalità”.