F1 – Verstappen: “Critico spesso la F1 perché tengo a questo sport”

Max Verstappen ha parlato delle parti meno edificanti della sua vita da pilota di F1 in un’intervista a De Telegraaf.

Tra i piloti più critici dello stato attuale della F1 c’è senza dubbio Max Verstappen. L’olandese, ormai prossimo a diventare tricampione del mondo, non teme mai di esprimere i suoi punti di vista sullo stato attuale del circus, e spesso il suo parere su certe dinamiche è tutt’altro che positivo. Basti pensare alle tante critiche rivolte agli weekend Sprint, che nel finale di stagione vedremo anche a Losail, Austin e Interlagos, o al format di Qualifica denominato ATA (Alternative Tyre Allocation), sperimentato a Budapest. Il pilota della Red Bull non ha inoltre mai nascosto una certa insofferenza nei confronti degli impegni con la stampa o di marketing, criticati da Verstappen in una recente intervista a De Telegraaf.

“Critico spesso la situazione attuale della F1…” – ha esordito l’olandese – “…perché ci tengo, è uno sport che amo da sempre. Mi piace ancora, ma fino a un certo punto. Contrariamente a quello che si dice, non sono contro i cambiamenti, ma devono essere positivi per la F1. Perché cambiare le cose che funzionano bene? Penso che la qualifica sia perfetta con il format tradizionale. Non dovrebbe ruotare tutto intorno ai soldi. La gente potrebbe dire che mi lamento per nulla dato che guadagno un sacco, però contano anche il benessere personale e il godimento. A volte credo di dover fare troppe cose inutili e mi chiedo se ne vale ancora la pena. Il calendario non è il problema principale, mi preoccupano di più gli impegni che lo riempiono. A volte i giovedì in circuito sono lunghissimi, a seconda di dove si corre. Poi c’è il lavoro al simulatore. E il marketing, che mi prende più di un mese ogni anno. Ad un certo punto perdi la voglia.”

Per Verstappen l’ipotesi di abbandonare la F1 prima del 2028, anno della scadenza del contratto con la Red Bull, è molto remota ma non da escludere: “Dovrebbe accadere qualcosa di tragico, e non mi aspetto che il team possa crollare nelle retrovie viste tutte le persone di talento che ci lavorano. Può sempre succedere in questo sport, e a quel punto dipenderebbe tutto dalle prospettive. Ma preferirei stare a casa o fare qualcos’altro piuttosto che navigare a centro gruppo per tre stagioni. Però lo ripeto: non credo che succederà.”

Foto: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

F1 News - Notizie Formula 1, Auto e Motorsport