L’ingresso di Andretti in Formula 1 potrebbe finalmente vedere la sua realizzazione a partire dal 2026. Non è un mistero, infatti, che da anni l’ex pilota di Formula 1 (nonché campione del mondo nel 1978) stia tentando di entrare a far parte della classe regina del motorsport tramite un proprio team.

La finestra d’opportunità tanto attesa potrebbe finalmente essersi aperta per Andretti dopo l’annuncio della partnership con Cadillac: la sponsorizzazione di un costruttore così importante avrebbe infatti aumentato parecchio il peso specifico di una candidatura che, fino a qualche mese fa, non era nemmeno stata presa in considerazione dai vertici della F1.

Ieri, invece, lo stesso presidente della FIA Ben Sulayem si è dichiarato ampiamente favorevole ad un potenziale ingresso in Formula 1 da parte di un nuovo team, dando il via alla pianificazione di un processo formale per catturare potenziali manifestazioni di interesse da parte di nuovi team.

Processo che non sta certamente soddisfacendo i team già presenti in Formula 1, la cui insofferenza per il possibile ingresso di una nuova scuderia si sta facendo sempre più manifesta. Una scuderia aggiuntiva comporterebbe infatti una suddivisione più piccola dei premi, con conseguente diminuzione di denaro derivante dal campionato. Per questo motivo, alcuni team starebbero proponendo alla FIA di alzare la quota di iscrizione al campionato dagli attuali 200 milioni ad addirittura 500 milioni di euro (quota proveniente dunque dal nuovo team e che verrebbe spartita tra le squadre già presenti come risarcimento per le perdite).

Tra i più accaniti oppositori del duo Andretti-General Motors ci sarebbero Toto Wolff e Gunther Steiner, i quali, seppur con ambizioni diverse, starebbero al momento capeggiando il gruppo di team in aperto scontro con la FIA.

“È sorprendente che ci siano state reazioni avverse alle notizie di Cadillac e Andretti”, ha dichiarato il presidente Mohammed Ben Sulayem attraverso Twitter. “Negli ultimi anni la FIA ha accettato le iscrizioni di organizzazioni più piccole e di successo. Dovremmo incoraggiare potenziali iscrizioni in Formula 1 da parte di produttori globali come General Motors e piloti purosangue come Andretti e altri. L’interesse dei team nei mercati in crescita aggiunge diversità e amplia il fascino della F1”.

Parole chiare, che sugellano la volontà della FIA di espandere ulteriormente il marchio Formula 1 in giro per il mondo, attirando nuovi costruttori ufficiali che possano contribuire a dare lustro all’attuale panorama del motorsport.

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