Il manager francese ha ufficialmente dato il via al suo mandato da Team Principal della Ferrari, con lo scopo di riportare il titolo a Maranello.

Il 9 gennaio 2023 ha segnato una data molto importante nella storia della Ferrari. Si è infatti ufficialmente chiusa l’era di Mattia Binotto nel ruolo di Team Principal della Scuderia di Maranello, sostituito da Frédéric Vasseur. L’ex capo di Alfa Romeo Racing avrà un obiettivo estremamente complesso da raggiungere: riportare il titolo mondiale in Italia dopo i fallimenti delle gestioni precedenti. Se c’è qualcosa che queste ultime hanno insegnato, tuttavia, è che l’ottenimento di questo risultato non passa attraverso un semplice cambiamento a livello manageriale, bensì apportando le modifiche adatte, anche le più piccole, nei reparti da migliorare. E la Ferrari ereditata da Vasseur necessita chiaramente di interventi mirati, ma non di una rivoluzione totale.

Guarire i grossi difetti emersi lo scorso anno sarà solo in parte una responsabilità del manager francese, che arriverà al primo Gran Premio della stagione con meno di due mesi di lavoro alle spalle con il Cavallino Rampante. Dal punto di vista strettamente tecnico, la vettura del 2023 sarà infatti figlia dello stesso gruppo capitanato da Binotto, che ha dimostrato di essere in grado di produrre una monoposto vincente con la F1-75. Un discorso simile vale anche per la Power Unit, la principale responsabile delle emorragie di punti del 2022: gli interventi per correggere l’affidabilità sono infatti stati deliberati da tempo, e il lavoro del reparto propulsori procede ormai da mesi. Molto difficilmente il nuovo corso di Vasseur potrà influenzare la programmazione e i risultati ottenuti da questi settori, a meno di importanti prese di posizione del manager francese.

Foto: Alessandro Martellotta per newsf1.it

I reparti in cui l’ex Alfa Romeo potrà intervenire, e sui quali potrà essere giudicato, sono quelli più strettamente legati alla pista. I fattori che hanno inciso maggiormente sul licenziamento di Binotto sono ben noti: i disastri a livello strategico, gli errori operazionali e, probabilmente, anche l’assenza di una gerarchia ben definita tra i piloti a stagione in corso. Vasseur avrà come priorità la creazione di una comunicazione più efficiente tra i vari membri del team e tra gli ingegneri e i piloti, dato che la maggior parte degli errori tattici occorsi nel 2022 è nata proprio da cortocircuiti o esitazioni inaccettabili. La scelta del primo pilota dipenderà invece dalla competitività della vettura: se la prossima creatura di Maranello si rivelerà dominante o non sufficientemente competitiva, Charles Leclerc e Carlos Sainz potranno lottare liberamente tra loro. Una lotta serrata con una scuderia rivale imporrà invece una scelta, presumibilmente prima di metà stagione.

Un altro compito in mano al francese sarà la riorganizzazione della struttura interna della Scuderia e la nomina di un Direttore Tecnico dopo l’addio di Binotto. Sarà interessante vedere, inoltre, se Vasseur manterrà intatta la struttura vigente sotto il suo predecessore, in segno della continuità, o se deciderà di mettere da parte alcune delle figure più criticate negli ultimi anni e rivoluzionare l’assetto manageriale della squadra. Non bisogna comunque aspettarsi, almeno nell’immediato, un interventismo eccessivo da parte del manager francese: i primi mesi alla guida della Ferrari gli saranno fondamentali per capire come e a che livello intervenire nel miglioramento dei vari reparti. Cambiare radicalmente un team che nel 2022 ha lottato per le vittorie e, ad inizio stagione, per il titolo, avrebbe l’effetto di un’ennesima ripartenza da zero, che la Scuderia di Maranello non può permettersi.

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