Fine settimana “stranamente-perfetto” per Ferrari F1 ?

Nonostante il Gran Premio del Messico, lo scorso fine settimana ha colpito negativamente tutti. La magia si è compita a Imola, dove la Scuderia Ferrari F1 ha presentato la sua prima vera sfidante per “Le Mans” in 50 anni.

Ma andiamo con ordine: parliamo del Messico. La Ferrari sapeva che non sarebbe mai stata in grado di competere in quelle condizione e, specialmente, a quell’altitudine. Quindi, portare a casa entrambe le vetture, anche se posizionate in quinta e sesta e anche se si tratta del peggior risultato stagionale per due vetture, ha avuto il suo peso.

I problemi del Gran Premio di Città del Messico vanno oltre l’altitudine

“La nostra power-unit non ha sicuramente funzionato al meglio questo fine settimana, ma questo elemento è solo una parte di un’equazione più complessa, c’è dell’altro. Guida e bilanciamento non erano ottimali ed entrambi sono stati problemi che non abbiamo rilevato prima dell’inizio del Gran Premio messicano”.

“Essere forti nelle prove libere 1 e poi nelle FP2 ha mascherato i nostri problemi. Credevamo che una strategia di pneumatici medio-morbidi fosse la scelta giusta per la gara, ma ci siamo trovati in difficoltà già a partire dalle qualifiche. Questo situazione non ha fatto altro che peggiorare durante la gara”.

“È stato un weekend veramente difficile ma comunque fondamentale per portare a casa le auto e, quindi, raccogliere il maggior numero di punti possibile. Charles e Carlos hanno fatto del loro meglio, ma è di vitale importanza migliorare in vista delle ultime due gare e per concludere la stagione al meglio delle nostre possibilità”.

Sainz lo sapeva

“Sapevamo che avremmo perso prestazioni in alta quota”, ha sottolineato Carlos Sainz. “Il motore non andava come volevamo, ma il Messico è una pista molto particolare sulla quale non ci siamo mai trovati a nostro agio. Forse c’era anche qualcosa che non andava con le gomme, ma abbiamo fatto del nostro meglio”.

“Il Messico è stato un evento unico”, ha aggiunto Charles Leclerc, “Nonostante abbiamo sfruttato tutto al massimo, siamo rimasti a un minuto da Max, il che è un enorme gap. Spero che in Brasile torneremo alle nostre prestazioni abituali, ma dobbiamo anche migliorare le giornate negative”.

A questo punto molti si aspetterebbero un’esplosione da parte di Ferrari, ma non è così. Ci sono solo elogi per la Scuderia. Certo, è probabile che i motori siano stati riaccesi. Probabilmente quelli di Charles più di quelli di Carlos. E la F1-75 era troppo affamata di deportanza per la sottile e rarefatta aria messicana.

Il team era a conoscenza che avrebbe faticato in Messico

Il team sapeva che avrebbe faticato, ma è rimasto unito per ottenere il massimo. Entrambe le vetture hanno ottenuto buoni risultati, la Ferrari ha gestito il distacco dalla Mercedes e, anche se ora l’attenzione è rivolta al 2023, ha trasformato un difficile weekend messicano in un risultato decente.

Nel frattempo a Imola

La nuova 499P, presentata nel fine settimana, è il primo prototipo sportivo da corsa della Ferrari dopo mezzo secolo. La nuova hypercar Quattro-Nove-Nove-P Le Mans è un momento glorioso per Maranello.

Assente dai combattimenti in prima linea a Le Mans da quando fu umiliata dalla Matra nel ’73, le vetture sportive sono probabilmente più importanti per la Ferrari che per la Formula 1, il Cavallino ha, infatti, trascorso il suo primo quarto di secolo come casa automobilistica dimostrando il suo valore sia in F1 che nelle gare di auto sportive.

La Ferrari non è estranea al successo delle auto sportive.

La Ferrari non è estranea ai successi delle auto sportive: dal 1953 al ’72 ha vinto ben tredici campionati del mondo in 20 anni. A fronte di 15 titoli costruttori di F1 e 15 titoli mondiali piloti di Formula 1 in 72 anni di Formula 1, giusto per darvi qualche numero…

La Ferrari ha conquistato per prima i titoli mondiali per auto sportive nel 1953, nel ’54, ’56, ’57 e ’58, poi ancora nel 1960 e ’61. Maranello ha poi vinto i campionati International GT Prototype 1962, ’63, ’64 e ’65.

La Ferrari divenne in seguito campione del mondo Sport-Prototipi nel 1967 e infine conquistò il Campionato del Mondo Marche nel 1972. Vinse anche Le Mans nove volte contro le 19 della Porsche e le 13 dell’Audi, prima che le pressioni della Fiat spingessero Enzo a scegliere. E Formula1 fu.

La Ferrari ha il suo bel da fare a Le Mans

Oggi conosciuto come Campionato del Mondo Endurance, il mondo delle auto sportive è più forte che mai, con un massiccio afflusso di team di costruttor. La Ferrari ha quindi un bel da fare se vuole reclamare la gloria di Le Mans e del WEC.

L’anno prossimo Maranello dovrà affrontare Toyota, Peugeot e forse Glickenhaus, Hypercars, Porsche, Cadillac e Alpine LMDh. BMW, Lamborghini e forse Acura si uniranno alla mischia a partire dal 2024. E tutti vogliono vincere.

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