Le qualifiche del Gran Premio di F1 a Monza hanno evidenziato un dominio netto delle Mercedes, con Hamilton e Bottas sotto all’1’19”. L’eliminazione del party mode non ha cambiato le carte in tavola.

Semplicemente inarrivabili. Le Mercedes hanno fatto un sol boccone degli avversari nelle qualifiche di F1 a Monza, in cui hanno rifilato distacchi abissali alla concorrenza. Lewis Hamilton si è preso la pole position girando in 1’18”887, siglando il giro più veloce della storia del circus ad oltre 264 chilometri di media oraria. Valtteri Bottas non è stato da meno, issandosi ad appena 69 millesimi dall’esacampione. Tutto questo nonostante sia stata attuata l’eliminazione del party mode, la mappatura da qualifica più spinta che garantiva un surplus di potenza sul giro secco.

I grandi delusi sono sicuramente Helmut Marko e gli uomini della Red Bull targata Honda, i quali non sono andati oltre un quinto posto con Max Verstappen. Il super-consulente del team anglo-austriaco aveva dichiarato che la direttiva FIA avrebbe permesso alla sua squadra di recuperare oltre mezzo secondo sulle W11, ma il gap si è invece ampliato sino a 908 millesimi. Un’eternità nel tempio della velocità.

Fa semplicemente paura il vantaggio che le frecce nere sono riuscite a costruire sul terzo, vale a dire Carlos Sainz sulla McLaren. Lo spagnolo ha accusato ben 8 decimi di ritardo, nonostante un grandissimo giro che lo ha portato a battere la Racing Point di Sergio Perez. L’enorme differenza la Mercedes l’ha fatta nuovamente nel tratto centrale della pista, così come a Spa. Il carico aerodinamico generato dalla creatura di James Allison è notevolmente superiore alla concorrenza, il che è testimoniata dalla tanta velocità portata nelle curve di Lesmo. In quel tratto, Hamilton e Bottas hanno guadagnato circa mezzo secondo sulla concorrenza, costruendo gran parte del vantaggio finale dalla Roggia in poi.

Anche nella percorrenza dell’Ascari, il gap è enormemente grande. La stabilità della W11 fa la differenza anche in Parabolica, mentre il primo settore è stato l’unico non appannaggio degli alfieri di Brackley. Le simulazioni di passo gara hanno evidenziato una superiorità troppo grande per sperare in una lotta per la vittoria, con una differenza in termini di secondi che a fine gara potrebbe attestarsi attorno ai 40 secondi tra Mercedes e gli altri. Le qualifiche di Monza hanno confermato una volta di più quale sia la squadra padrona di questo momento storico, e che probabilmente rimarrà al vertice per molto altro tempo.

 

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